L’Autore esamina la delega contenuta nel c.d. “Jobs Act” in materia di controlli a distanza su impianti e strumenti di lavoro collocandola nel contesto del dibattito sovranazionale ed offre una prima lettura dell’art. 23 dello Schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 giugno 2015. La proposta di Regolamento europeo sul trattamento dei dati personali e la recentissima Raccomandazione settoriale del Consiglio d’Europa non consentono di ritenere del tutto libero il margine di manovra del Governo italiano e soprattutto impongono una riflessione molto attenta sul grado di precettività delle regole di prossima introduzione in un settore dove il livello sovranazionale spinge molto verso una regolazione “soft” con ampi spazi di competenza riconosciuti all’accordo tra le parti sociali.
I controlli a distanza dopo il "Jobs Act" e la Raccomandazione R(2015)5 del Consiglio d'Europa
SITZIA, ANDREA
2015
Abstract
L’Autore esamina la delega contenuta nel c.d. “Jobs Act” in materia di controlli a distanza su impianti e strumenti di lavoro collocandola nel contesto del dibattito sovranazionale ed offre una prima lettura dell’art. 23 dello Schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 giugno 2015. La proposta di Regolamento europeo sul trattamento dei dati personali e la recentissima Raccomandazione settoriale del Consiglio d’Europa non consentono di ritenere del tutto libero il margine di manovra del Governo italiano e soprattutto impongono una riflessione molto attenta sul grado di precettività delle regole di prossima introduzione in un settore dove il livello sovranazionale spinge molto verso una regolazione “soft” con ampi spazi di competenza riconosciuti all’accordo tra le parti sociali.Pubblicazioni consigliate
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