Il ruolo del professionista di laboratorio risulta cruciale nella riduzione del rischio d’errore e nella ricerca delle soluzioni più idonee a migliorare il processo. Il POCT costituisce un esempio significativo di come la difficoltà a conciliare le necessità cliniche, quelle del laboratorio e le aspettative del paziente possa generare problemi nei flussi operativi se non sono implementate adeguate procedure e sistemi di assicurazione per la qualità che garantiscano la qualità dei risultati. L’adozione di appropriati Indicatori di Qualità (IQs) può risultare uno strumento efficace per identificare e monitorare gli eventi indesiderati e valutare l’efficacia delle azioni di miglioramento intraprese. Scopo di questo lavoro è riportare i risultati, raccolti dal 2009 ad aprile 2014, relativi a 3 IQs- risultati non accettabili nel CQI (PNA); coefficiente di variazione fuori target (VCV); mancanza/ritardo di manutenzione o sostituzione degli elettrodi per emogasanalizzatori (RIT)- identificati per il monitoraggio dei problemi dei POCT (54 glucometri e 37 emogasanalizzatori) sotto il controllo del nostro Dipartimento. I risultati ottenuti dimostrano un generale miglioramento delle prestazioni. In particolare: Glucometri. La percentuale di PNA è diminuita nel corso degli anni, da 8,6 (2009) a 1,5 (2013), e pari a 1,1 nei primi mesi del 2014. La percentuale dei VCV è diminuita da 1,6 (2010), per entrambi i livelli di CQI, a 0,3 e 0 (2013) rispettivamente per il livello 1 e 2. Nei primi mesi del 2014 è pari a 0,7 per il livello 1 e a 0 per il livello 2. Emogasanalizzatori. Il numero medio annuale di RIT risulta costante nel tempo (3,68), dal 2009 al 2013, ma ridotto (1,50) nei primi mesi del 2014. Il miglioramento osservato dimostra l’efficacia delle azioni correttive intraprese (sostituzione dei glucometri in uso con glucometri più efficienti; sostituzione anticipata degli elettrodi degli emogasanalizzatori in caso di deriva del CQI) e l’utilità degli IQs come strumento di assicurazione per la qualità. Inoltre l’uso degli IQs si è dimostrato fondamentale nel migliorare la collaborazione tra il personale clinico, che deve segnalare i problemi evidenziati, ed i professionisti di laboratorio suggerendo le più opportune azioni di miglioramento.

Indicatori di Qualità nei Point Of Care Testing (POCT): Sono efficaci?

AITA, ADA;BABETTO, ENRICO;CARRARO, PAOLO;SCIACOVELLI, LAURA;PLEBANI, MARIO
2014

Abstract

Il ruolo del professionista di laboratorio risulta cruciale nella riduzione del rischio d’errore e nella ricerca delle soluzioni più idonee a migliorare il processo. Il POCT costituisce un esempio significativo di come la difficoltà a conciliare le necessità cliniche, quelle del laboratorio e le aspettative del paziente possa generare problemi nei flussi operativi se non sono implementate adeguate procedure e sistemi di assicurazione per la qualità che garantiscano la qualità dei risultati. L’adozione di appropriati Indicatori di Qualità (IQs) può risultare uno strumento efficace per identificare e monitorare gli eventi indesiderati e valutare l’efficacia delle azioni di miglioramento intraprese. Scopo di questo lavoro è riportare i risultati, raccolti dal 2009 ad aprile 2014, relativi a 3 IQs- risultati non accettabili nel CQI (PNA); coefficiente di variazione fuori target (VCV); mancanza/ritardo di manutenzione o sostituzione degli elettrodi per emogasanalizzatori (RIT)- identificati per il monitoraggio dei problemi dei POCT (54 glucometri e 37 emogasanalizzatori) sotto il controllo del nostro Dipartimento. I risultati ottenuti dimostrano un generale miglioramento delle prestazioni. In particolare: Glucometri. La percentuale di PNA è diminuita nel corso degli anni, da 8,6 (2009) a 1,5 (2013), e pari a 1,1 nei primi mesi del 2014. La percentuale dei VCV è diminuita da 1,6 (2010), per entrambi i livelli di CQI, a 0,3 e 0 (2013) rispettivamente per il livello 1 e 2. Nei primi mesi del 2014 è pari a 0,7 per il livello 1 e a 0 per il livello 2. Emogasanalizzatori. Il numero medio annuale di RIT risulta costante nel tempo (3,68), dal 2009 al 2013, ma ridotto (1,50) nei primi mesi del 2014. Il miglioramento osservato dimostra l’efficacia delle azioni correttive intraprese (sostituzione dei glucometri in uso con glucometri più efficienti; sostituzione anticipata degli elettrodi degli emogasanalizzatori in caso di deriva del CQI) e l’utilità degli IQs come strumento di assicurazione per la qualità. Inoltre l’uso degli IQs si è dimostrato fondamentale nel migliorare la collaborazione tra il personale clinico, che deve segnalare i problemi evidenziati, ed i professionisti di laboratorio suggerendo le più opportune azioni di miglioramento.
2014
Biochimica Clinica
46°Congresso Nazionale della Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica. Medicina di Laboratorio tra presente e futuro
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