Il vino è stato a lungo uno dei prodotti alimentari più scambiato al mondo (Sphani, 2000; Rabobank, 2003). Dal 1980 il commercio internazionale del vino è risultato in continua rapida espansione, nonostante occasionali battute d'arresto. La crescita del commercio è stata sostenuta dall’aumento della domanda mondiale e accompagnata da importanti cambiamenti nella geografia della produzione e del consumo (Pomarici, 2005; Cesaretti et al., 2006; Cusmano et al., 2010; Hannin et al., 2010; Anderson 2011). I maggiori cambiamenti nella struttura dei flussi sono stati in termini di: i) posizione relativa degli esportatori, con un aumento della quota di mercato dei produttori non europei (tendenza che sembra invertirsi dal 2010), ii) dimensioni e dinamiche dei mercati, con un aumento significativo del numero di paesi importatori; iii) quota relativa delle diverse categorie di vino (imbottigliati e sfusi) (OIV, 2012). In particolare, negli ultimi anni alcuni paesi con ampia popolazione in cui l’economia ha fatto registrare significativi tassi di crescita, in passato interessati marginalmente all’importazione del vino, hanno iniziato ad assumere un ruolo di notevole importanza nel mercato (Banks et al., 2010; Mariani et al., 2011). Questo lavoro analizza i cambiamenti nel commercio internazionale del vino nel periodo dal 2004 al 2011, concentrando l’attenzione sulla dinamica dei paesi piccoli importatori e le performance competitive dei fornitori di tali mercati. Nell’analisi sono considerate le importazioni in valore (€) e volume delle tre categorie di vino identificate, secondo la codifica del sistema armonizzato (HS), con i codici a sei cifre. Queste categorie, utilizzate da tutti i paesi che partecipano al commercio internazionale per registrate i flussi in entrata e in uscita, sono: i) il codice 220421, vini non spumanti in recipienti di capacità inferiore o uguale a 2 litri (di seguito: vini imbottigliati); ii) il codice 220429, vini non spumanti in recipienti di capacità superiore a 2 litri (di seguito: vini sfusi); iii) il codice 220410, spumanti. La fonte dei dati è il Global Trade Information Services (GTI). Questa banca dati fornisce i flussi di importazioni e esportazioni di 83 paesi (paesi dichiaranti), che sono i principali anche se non tutti quelli coinvolti nel commercio del vino (come importatori o esportatori). Le importazioni totali (mondiali) di vini sono ottenute come somma dei valori o le quantità delle importazioni dei suddetti tre codici per i paesi presenti nel database GTI. Il lavoro è stato articolato in tre fasi. Nella prima, le importazioni mondiali di vino (tutti i vini e le singole categorie) sono state disaggregate considerando cinque gruppi di paesi, definiti in base al loro ruolo nel mercato internazionale, di cui due gruppi sono esportatori netti e gli altri tre importatori netti: 1) i Paesi del Mediterraneo produttori ed esportatori 2) Altri esportatori rilevanti 3) i grandi Paesi importatori: i tre paesi storicamente principale destinazione delle esportazioni di vino (Germania, Regno Unito e USA); 4) i Paesi importatori piccoli tradizionali: 12 paesi, che rappresentano mete consolidate per le esportazioni di vino, ben noti agli esportatori (Austria, Belgio e Lussemburgo, Canada, Danimarca, Finlandia, Giappone, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera). 5) i Paesi importatori piccoli non tradizionali: i rimanenti 58 paesi presenti nel data base Nella seconda fase, i piccoli importatori (tradizionali e non) sono stati classificati in base al loro tasso di crescita delle importazioni. Nella terza fase, per i paesi piccoli importatori tradizionali e per il sottogruppo di quelli non tradizionali con maggiori potenzialità di sviluppo, è stata analizzata la posizione competitiva dei fornitori.
Piccoli importatori crescono
POMARICI, EUGENIO
2012
Abstract
Il vino è stato a lungo uno dei prodotti alimentari più scambiato al mondo (Sphani, 2000; Rabobank, 2003). Dal 1980 il commercio internazionale del vino è risultato in continua rapida espansione, nonostante occasionali battute d'arresto. La crescita del commercio è stata sostenuta dall’aumento della domanda mondiale e accompagnata da importanti cambiamenti nella geografia della produzione e del consumo (Pomarici, 2005; Cesaretti et al., 2006; Cusmano et al., 2010; Hannin et al., 2010; Anderson 2011). I maggiori cambiamenti nella struttura dei flussi sono stati in termini di: i) posizione relativa degli esportatori, con un aumento della quota di mercato dei produttori non europei (tendenza che sembra invertirsi dal 2010), ii) dimensioni e dinamiche dei mercati, con un aumento significativo del numero di paesi importatori; iii) quota relativa delle diverse categorie di vino (imbottigliati e sfusi) (OIV, 2012). In particolare, negli ultimi anni alcuni paesi con ampia popolazione in cui l’economia ha fatto registrare significativi tassi di crescita, in passato interessati marginalmente all’importazione del vino, hanno iniziato ad assumere un ruolo di notevole importanza nel mercato (Banks et al., 2010; Mariani et al., 2011). Questo lavoro analizza i cambiamenti nel commercio internazionale del vino nel periodo dal 2004 al 2011, concentrando l’attenzione sulla dinamica dei paesi piccoli importatori e le performance competitive dei fornitori di tali mercati. Nell’analisi sono considerate le importazioni in valore (€) e volume delle tre categorie di vino identificate, secondo la codifica del sistema armonizzato (HS), con i codici a sei cifre. Queste categorie, utilizzate da tutti i paesi che partecipano al commercio internazionale per registrate i flussi in entrata e in uscita, sono: i) il codice 220421, vini non spumanti in recipienti di capacità inferiore o uguale a 2 litri (di seguito: vini imbottigliati); ii) il codice 220429, vini non spumanti in recipienti di capacità superiore a 2 litri (di seguito: vini sfusi); iii) il codice 220410, spumanti. La fonte dei dati è il Global Trade Information Services (GTI). Questa banca dati fornisce i flussi di importazioni e esportazioni di 83 paesi (paesi dichiaranti), che sono i principali anche se non tutti quelli coinvolti nel commercio del vino (come importatori o esportatori). Le importazioni totali (mondiali) di vini sono ottenute come somma dei valori o le quantità delle importazioni dei suddetti tre codici per i paesi presenti nel database GTI. Il lavoro è stato articolato in tre fasi. Nella prima, le importazioni mondiali di vino (tutti i vini e le singole categorie) sono state disaggregate considerando cinque gruppi di paesi, definiti in base al loro ruolo nel mercato internazionale, di cui due gruppi sono esportatori netti e gli altri tre importatori netti: 1) i Paesi del Mediterraneo produttori ed esportatori 2) Altri esportatori rilevanti 3) i grandi Paesi importatori: i tre paesi storicamente principale destinazione delle esportazioni di vino (Germania, Regno Unito e USA); 4) i Paesi importatori piccoli tradizionali: 12 paesi, che rappresentano mete consolidate per le esportazioni di vino, ben noti agli esportatori (Austria, Belgio e Lussemburgo, Canada, Danimarca, Finlandia, Giappone, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera). 5) i Paesi importatori piccoli non tradizionali: i rimanenti 58 paesi presenti nel data base Nella seconda fase, i piccoli importatori (tradizionali e non) sono stati classificati in base al loro tasso di crescita delle importazioni. Nella terza fase, per i paesi piccoli importatori tradizionali e per il sottogruppo di quelli non tradizionali con maggiori potenzialità di sviluppo, è stata analizzata la posizione competitiva dei fornitori.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.