Scopo del presente lavoro è fornire qualche spunto di riflessione sugli obiettivi da perseguire e gli strumenti da utilizzare nella salvaguardia del patrimonio culturale immateriale veneto, alla luce dei principi costituzionali e statutari e dei vincoli derivanti dal diritto internazionale ed europeo. Quanto agli obiettivi, dall'insieme delle fonti esaminate emerge un intreccio di principi - salvaguardia del patrimonio culturale materiale e immateriale, protezione e promozione delle diversità culturali, sviluppo del dialogo interculturale, partecipazione e cooperazione nella gestione del patrimonio e nella definizione delle politiche culturali - a cui qualsiasi intervento legislativo in materia deve necessariamente ispirarsi. Quanto agli strumenti, nel quadro delle competenze legislative attribuitegli dall'art. 117 Cost., il legislatore veneto sembra avere di fronte due alternative. La prima è quella di adottare un testo «leggero», sul modello lombardo, che non pretenda di disciplinare l'intera materia, ma si limiti a fissare alcuni concetti e principi-cardine, ricavandoli direttamente dalle fonti internazionali ed europee e adattandoli alle specificità della nostra regione. La seconda, più ambiziosa, è quella di dare vita a un testo unico, che raccolga e riordini in modo sistematico la vasta congerie delle norme vigenti sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale regionale nelle sue varie componenti (storiche, artistiche, demoetnoantropologiche, linguistiche, industriali, alimentari ecc.). Qualunque sia la strada che si deciderà di percorrere, certo è che per realizzare le finalità della legge non ci si potrà affidare unicamente all'azione delle istituzioni pubbliche, ma ci si dovrà avvalere il più possibile del contributo della società civile, in linea con quanto previsto dalla Carta costituzionale (art. 118, co. 4) e dai più recenti strumenti internazionali.
Spunti per una legge regionale sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale
GIAMPIERETTI, MARCO;BAREL, BRUNO
2014
Abstract
Scopo del presente lavoro è fornire qualche spunto di riflessione sugli obiettivi da perseguire e gli strumenti da utilizzare nella salvaguardia del patrimonio culturale immateriale veneto, alla luce dei principi costituzionali e statutari e dei vincoli derivanti dal diritto internazionale ed europeo. Quanto agli obiettivi, dall'insieme delle fonti esaminate emerge un intreccio di principi - salvaguardia del patrimonio culturale materiale e immateriale, protezione e promozione delle diversità culturali, sviluppo del dialogo interculturale, partecipazione e cooperazione nella gestione del patrimonio e nella definizione delle politiche culturali - a cui qualsiasi intervento legislativo in materia deve necessariamente ispirarsi. Quanto agli strumenti, nel quadro delle competenze legislative attribuitegli dall'art. 117 Cost., il legislatore veneto sembra avere di fronte due alternative. La prima è quella di adottare un testo «leggero», sul modello lombardo, che non pretenda di disciplinare l'intera materia, ma si limiti a fissare alcuni concetti e principi-cardine, ricavandoli direttamente dalle fonti internazionali ed europee e adattandoli alle specificità della nostra regione. La seconda, più ambiziosa, è quella di dare vita a un testo unico, che raccolga e riordini in modo sistematico la vasta congerie delle norme vigenti sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale regionale nelle sue varie componenti (storiche, artistiche, demoetnoantropologiche, linguistiche, industriali, alimentari ecc.). Qualunque sia la strada che si deciderà di percorrere, certo è che per realizzare le finalità della legge non ci si potrà affidare unicamente all'azione delle istituzioni pubbliche, ma ci si dovrà avvalere il più possibile del contributo della società civile, in linea con quanto previsto dalla Carta costituzionale (art. 118, co. 4) e dai più recenti strumenti internazionali.Pubblicazioni consigliate
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