L'articolo propone una tematica emersa nel corso progetto paleometallurgico "Ad Metalla" diretto dal Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova e dalla Soprintendenza per i Beni Librari, Archivistici e Archeologici della Provincia Autonoma di Trento) nell'areale focale dello stesso (Altipiani trentini di Luserna-Vezzena, Lavarone) . La problematica concerne la difficoltà di interpretare correttamente sia da postazione remota, che a terra. delle anomalie ("features") che possono rapprsenatre l'esito, a volte sorprendentemente "equivoco" e simile (isomorfismo della frnomenologia di arrivo) di distinte entità ed eziogenesi naturali (fisografici e/o biologici) o antropogenetici in funzione della complesità del loro ciclo morfogenetico (processi deposizionali e post-deposizionali). Questo scenario di impasse interpretativa risulta notevolmente complicato in "paesaggi fossili palinsestici" come quello indagato, dove all'estrema varietà delle morfologie naturali si sovrappongono quelle antropogenetiche dovute a distinti cicli e/o modalità di frequentazione e impatto ( tipivamente: pastoralismo e paleometallurgia dell'età del Bronzo, "etnoarcheologia/archeologia del nonno", Grande Guerra. Una possibile linea di soluzione al problema risiede in una procedura sequenziale di : a) analisi comparata cross-validativa di serie temporal (time series anaysis) di classi di evidenze archeologiche (dalla teleosservazione- in particolare serie diacroniche di immagini mono/multi/iperspettrali satellitari, aerofotografiche, UAV, Radar e Lidar. alle prospezioni geofisiche, alla ricognizione di superficie, allo scavo); b)l'applicazione a questa base di conoscenza elaborata ed "aumentata" (image enhancing) di procedure di object/pattern/scenery recognition semi-automatica ( OBIA, GEOBIA eCognition), basate su "oggetti" (object-based) e su formali set di regole ricognitive (rule sets).
Mountain Fossil Landscapes and the “Archaeology of Us”: an object/pattern/scenery Recognition Experiment
DE GUIO, ARMANDO;BETTO, ANDREA;MIGLIAVACCA, MARA GIOIA;MAGNINI, LUIGI
2013
Abstract
L'articolo propone una tematica emersa nel corso progetto paleometallurgico "Ad Metalla" diretto dal Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova e dalla Soprintendenza per i Beni Librari, Archivistici e Archeologici della Provincia Autonoma di Trento) nell'areale focale dello stesso (Altipiani trentini di Luserna-Vezzena, Lavarone) . La problematica concerne la difficoltà di interpretare correttamente sia da postazione remota, che a terra. delle anomalie ("features") che possono rapprsenatre l'esito, a volte sorprendentemente "equivoco" e simile (isomorfismo della frnomenologia di arrivo) di distinte entità ed eziogenesi naturali (fisografici e/o biologici) o antropogenetici in funzione della complesità del loro ciclo morfogenetico (processi deposizionali e post-deposizionali). Questo scenario di impasse interpretativa risulta notevolmente complicato in "paesaggi fossili palinsestici" come quello indagato, dove all'estrema varietà delle morfologie naturali si sovrappongono quelle antropogenetiche dovute a distinti cicli e/o modalità di frequentazione e impatto ( tipivamente: pastoralismo e paleometallurgia dell'età del Bronzo, "etnoarcheologia/archeologia del nonno", Grande Guerra. Una possibile linea di soluzione al problema risiede in una procedura sequenziale di : a) analisi comparata cross-validativa di serie temporal (time series anaysis) di classi di evidenze archeologiche (dalla teleosservazione- in particolare serie diacroniche di immagini mono/multi/iperspettrali satellitari, aerofotografiche, UAV, Radar e Lidar. alle prospezioni geofisiche, alla ricognizione di superficie, allo scavo); b)l'applicazione a questa base di conoscenza elaborata ed "aumentata" (image enhancing) di procedure di object/pattern/scenery recognition semi-automatica ( OBIA, GEOBIA eCognition), basate su "oggetti" (object-based) e su formali set di regole ricognitive (rule sets).Pubblicazioni consigliate
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