Il contributo affronta il tema della nozione di impresa nel diritto UE della concorrenza, nel dialogo tra private e public antitrust enforcement, con particolare riguardo al tema dei servizi di interesse economico generale. Il contributo cerca di analizzare, in quest'ottica, il dialogo tra Corti dell’Unione e giudici interni, ma prima ancora il dialogo tra sistemi. Quanto al dialogo tra Corti, se ne mette in evidenza la carenza, e in particolare il tradimento del meccanismo del rinvio pregiudiziale da parte delle supreme giurisdizioni italiane che si sono occupate di SIEG negli ultimi anni. Quanto al dialogo tra sistemi, il settore dei servizi di interesse economico generale esprime per l'A. valore paradigmatico, anche nella sua forza di penetrazione osmotica a settori vicini, per tutti quegli ambiti in cui gli Stati membri si sono in linea di principio riservati la definizione di scelte essenziali delle proprie politiche, accettando apertamente solo una limitata cessione diretta di competenze all’Unione, ed in cui tuttavia l’analisi dei rapporti reali tra ordinamento UE e ordinamenti interni dimostra l’esistenza di condizionamenti ben più forti su questi ultimi, determinando una necessaria coesistenza di obiettivi, che va gestita alla luce del fondamentale principio “comunitario” di proporzione, e del dialogo che questo impone. Si mette in luce, inoltre, come il condizionamento dei sistemi nazionali non si orienti solo ai principi formali e sostanziali accettati e definiti nell’ambito del sistema comunitario, ma anche alle risultanze di un dialogo politico, molto più fluido, slegato da precisi vincoli giuridici, ma non per questo privo di effettività. Di questo condizionamento politico si sottolineano sia le valenze sistematiche di diritto internazionale, in relazione al quale le scelte politiche della Commissione mettono in atto "misure positive" di orientamento del comportamento degli Stati da parte dell'Unione, sia le conseguenze (negative) di quel condizionamento se svolto in una sostanziale assenza di interlocuzione, a danno dell'equilibrio e della sostenibilità del sistema.
Note sul dialogo tra Corti e sistemi, tra applicazione decentrata del diritto UE della concorrenza e armonizzazione spontanea del diritto nazionale, a margine del tema dei servizi di interesse economico generale
CORTESE, BERNARDO
2013
Abstract
Il contributo affronta il tema della nozione di impresa nel diritto UE della concorrenza, nel dialogo tra private e public antitrust enforcement, con particolare riguardo al tema dei servizi di interesse economico generale. Il contributo cerca di analizzare, in quest'ottica, il dialogo tra Corti dell’Unione e giudici interni, ma prima ancora il dialogo tra sistemi. Quanto al dialogo tra Corti, se ne mette in evidenza la carenza, e in particolare il tradimento del meccanismo del rinvio pregiudiziale da parte delle supreme giurisdizioni italiane che si sono occupate di SIEG negli ultimi anni. Quanto al dialogo tra sistemi, il settore dei servizi di interesse economico generale esprime per l'A. valore paradigmatico, anche nella sua forza di penetrazione osmotica a settori vicini, per tutti quegli ambiti in cui gli Stati membri si sono in linea di principio riservati la definizione di scelte essenziali delle proprie politiche, accettando apertamente solo una limitata cessione diretta di competenze all’Unione, ed in cui tuttavia l’analisi dei rapporti reali tra ordinamento UE e ordinamenti interni dimostra l’esistenza di condizionamenti ben più forti su questi ultimi, determinando una necessaria coesistenza di obiettivi, che va gestita alla luce del fondamentale principio “comunitario” di proporzione, e del dialogo che questo impone. Si mette in luce, inoltre, come il condizionamento dei sistemi nazionali non si orienti solo ai principi formali e sostanziali accettati e definiti nell’ambito del sistema comunitario, ma anche alle risultanze di un dialogo politico, molto più fluido, slegato da precisi vincoli giuridici, ma non per questo privo di effettività. Di questo condizionamento politico si sottolineano sia le valenze sistematiche di diritto internazionale, in relazione al quale le scelte politiche della Commissione mettono in atto "misure positive" di orientamento del comportamento degli Stati da parte dell'Unione, sia le conseguenze (negative) di quel condizionamento se svolto in una sostanziale assenza di interlocuzione, a danno dell'equilibrio e della sostenibilità del sistema.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.