Constatata la mancanza di un commentario integrale dei Feuiletts d’Hypnos (1946) di René Char, queste pagine si propongono di avviare un sondaggio testuale che tenti di attribuire alla raccolta charriana un signifi cato molto più concreto di quello che si è soliti pensare. In Feuillets d’Hypnos non domina l’illuminazione astratta a cui si conformano raccolte più tarde di Char, ma è visibile, seguendo il fi lo di alcuni temi ben presenti nella raccolta – quello dell’impersonalità, quello della speranza, quello della bellezza – un progetto di rifondazione politica e morale. Sotto questa prospettiva i Feuillets d’Hypnos appaiono, più che il libro della Resistenza francese, la raccolta che vorrebbe permettere alla nazione ad attraversare il periodo bellico e porre le basi per una ricostruzione. Nella seconda parte vengono affrontate le traduzioni dei Feuillets d’Hypnos fornite da due grandi poeti come Vittorio Sereni e Paul Celan. Se da una parte i Feuillets sembrano tangenziali rispetto all’esperienza poetica e di traduttore di Sereni, il quale pare molto più interessato ad opere come Retour amont, la raccolta del ’46 è assai vicina alla rifl essione poetica di Celan il quale, in Argomentum e silentio, lirica di Von Schwelle zu Schwelle, pare rimproverare Char per aver indirizzato altrove la propria ricerca, lontano dall’impegno politico e civile.

Feuillets d’Hypnos tra resistenza e ricostruzione. Alcune impressioni da una lettura charriana

ZUCCHI, ENRICO
2011

Abstract

Constatata la mancanza di un commentario integrale dei Feuiletts d’Hypnos (1946) di René Char, queste pagine si propongono di avviare un sondaggio testuale che tenti di attribuire alla raccolta charriana un signifi cato molto più concreto di quello che si è soliti pensare. In Feuillets d’Hypnos non domina l’illuminazione astratta a cui si conformano raccolte più tarde di Char, ma è visibile, seguendo il fi lo di alcuni temi ben presenti nella raccolta – quello dell’impersonalità, quello della speranza, quello della bellezza – un progetto di rifondazione politica e morale. Sotto questa prospettiva i Feuillets d’Hypnos appaiono, più che il libro della Resistenza francese, la raccolta che vorrebbe permettere alla nazione ad attraversare il periodo bellico e porre le basi per una ricostruzione. Nella seconda parte vengono affrontate le traduzioni dei Feuillets d’Hypnos fornite da due grandi poeti come Vittorio Sereni e Paul Celan. Se da una parte i Feuillets sembrano tangenziali rispetto all’esperienza poetica e di traduttore di Sereni, il quale pare molto più interessato ad opere come Retour amont, la raccolta del ’46 è assai vicina alla rifl essione poetica di Celan il quale, in Argomentum e silentio, lirica di Von Schwelle zu Schwelle, pare rimproverare Char per aver indirizzato altrove la propria ricerca, lontano dall’impegno politico e civile.
2011
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