In questo contributo abbiamo cercato di offrire un saggio sintetico di ciò che il concetto di contemplazione offre nel vasto panorama del Commento di Tommaso alle Sentenze di Pietro Lombardo. Partendo da un quadro complessivo sull’entità del vocabolario tommasiano sulla contemplazione è emerso come il concetto di contemplazione sia legato a più temi nell’impianto degli argomenti dello Scriptum. Nello specifico quello della contemplazione è un tema che figura in molteplici sezioni di tutti e quattro i libri del Commento. Rispetto a tale complessità di presenza, abbiamo saggiato come attraverso l’analisi dei lemmi ‘contemplor’ e ‘contemplatio’, nonché dei sintagmi ‘intime contemplari’ e ‘contemplatio Dei’, l’atto della contemplazione rappresenta un parametro piuttosto rilevante sia alla luce della propria semantica sia per il ruolo che assume all’interno di significative tematiche come ad esempio quelle sondate della angelologia (più brevemente) e del rapporto che intercorre tra la filosofia e la scienza teologica (più lungamente). Sebbene la concezione tommasiana sulla contemplazione sia fortemente legata alla duplice principale tradizione aristotelica e gregoriana, tuttavia essa rappresenta sulla penna di Tommaso una significativa sintesi tra le due. In particolare l’atto della contemplazione, lungi dal rappresentare un concetto astratto, si configura diversamente come una realtà complessa nel suo dinamismo esperienziale. Se il termine ‘contemplatio’ implica quello di visione e quindi la presenza dell’oggetto contemplato, esiste tuttavia un secondo aspetto che è quello della ricerca dell’oggetto. Tommaso ricava questa duplice dinamica interpretando Bernardo il quale distingue il senso di due termini che spesso sono utilizzati indistintamente: la consideratio («inquisitio rationis») che indica l’aspetto dinamico del cercare, investigare, e la contemplatio («verus certusque animi intuitus») che invece possiede la caratteristica della presenza dell’oggetto contemplato e non solo l’aspetto della sua ricerca. Emerge pertanto che il contemplativus si avvale della ricerca della ragione per giungere alla visione della contemplazione cui principalmente è proteso («utitur tamen inquisitione rationis contemplativus, ut deveniat ad visionem contemplationis, quam principaliter intendit»). In questo modo l’Aquinate esprime sia l’aspetto del contemplativus quale ricercatore dell’oggetto della sua contemplazione nonché la visione come luogo e momento dell’oggetto trovato. A questi due elementi però se ne aggiunge un terzo che è quello del vedere le realtà divine attraverso il filtro delle realtà create. Per sottolineare allora la differenza tra il vedere con l’intuito dell’intelletto e il vedere attraverso la mediazione delle realtà create, Tommaso usa termini differenti: per il primo usa il termine ‘contemplatio’, per il secondo quello di ‘speculatio’. In ogni caso non si tratta di distinguere differenti tipi di contemplazione quanto differenti aspetti dell’unico atto di contemplazione. Tale vocabolario ci ha permesso anche di interpretare il rapporto tra la contemplazione filosofica di matrice aristotelica e la contemplazione dei santi per il quale Tommaso è riuscito a compiere una accurata sintesi.

'Contemplatio', in A. DI MAIO - A. FANI (edd.), Glossario tommasiano fondamentale - 1. Communicatio, Quaestio, Desiderium, Experientia, Conscientia, Contemplatio, Electio, Sanatio, [Collana “Lemmata Christianorum”. Sezione “Thomasiana”, 1], Aracne, Roma 2013, 257-302 [ISBN 9788854859395]

D'ALESSANDRO, MASSIMILIANO
2013

Abstract

In questo contributo abbiamo cercato di offrire un saggio sintetico di ciò che il concetto di contemplazione offre nel vasto panorama del Commento di Tommaso alle Sentenze di Pietro Lombardo. Partendo da un quadro complessivo sull’entità del vocabolario tommasiano sulla contemplazione è emerso come il concetto di contemplazione sia legato a più temi nell’impianto degli argomenti dello Scriptum. Nello specifico quello della contemplazione è un tema che figura in molteplici sezioni di tutti e quattro i libri del Commento. Rispetto a tale complessità di presenza, abbiamo saggiato come attraverso l’analisi dei lemmi ‘contemplor’ e ‘contemplatio’, nonché dei sintagmi ‘intime contemplari’ e ‘contemplatio Dei’, l’atto della contemplazione rappresenta un parametro piuttosto rilevante sia alla luce della propria semantica sia per il ruolo che assume all’interno di significative tematiche come ad esempio quelle sondate della angelologia (più brevemente) e del rapporto che intercorre tra la filosofia e la scienza teologica (più lungamente). Sebbene la concezione tommasiana sulla contemplazione sia fortemente legata alla duplice principale tradizione aristotelica e gregoriana, tuttavia essa rappresenta sulla penna di Tommaso una significativa sintesi tra le due. In particolare l’atto della contemplazione, lungi dal rappresentare un concetto astratto, si configura diversamente come una realtà complessa nel suo dinamismo esperienziale. Se il termine ‘contemplatio’ implica quello di visione e quindi la presenza dell’oggetto contemplato, esiste tuttavia un secondo aspetto che è quello della ricerca dell’oggetto. Tommaso ricava questa duplice dinamica interpretando Bernardo il quale distingue il senso di due termini che spesso sono utilizzati indistintamente: la consideratio («inquisitio rationis») che indica l’aspetto dinamico del cercare, investigare, e la contemplatio («verus certusque animi intuitus») che invece possiede la caratteristica della presenza dell’oggetto contemplato e non solo l’aspetto della sua ricerca. Emerge pertanto che il contemplativus si avvale della ricerca della ragione per giungere alla visione della contemplazione cui principalmente è proteso («utitur tamen inquisitione rationis contemplativus, ut deveniat ad visionem contemplationis, quam principaliter intendit»). In questo modo l’Aquinate esprime sia l’aspetto del contemplativus quale ricercatore dell’oggetto della sua contemplazione nonché la visione come luogo e momento dell’oggetto trovato. A questi due elementi però se ne aggiunge un terzo che è quello del vedere le realtà divine attraverso il filtro delle realtà create. Per sottolineare allora la differenza tra il vedere con l’intuito dell’intelletto e il vedere attraverso la mediazione delle realtà create, Tommaso usa termini differenti: per il primo usa il termine ‘contemplatio’, per il secondo quello di ‘speculatio’. In ogni caso non si tratta di distinguere differenti tipi di contemplazione quanto differenti aspetti dell’unico atto di contemplazione. Tale vocabolario ci ha permesso anche di interpretare il rapporto tra la contemplazione filosofica di matrice aristotelica e la contemplazione dei santi per il quale Tommaso è riuscito a compiere una accurata sintesi.
2013
Glossario tommasiano fondamentale: communicatio, quaestio, desiderium, experientia, conscientia, contemplatio, electio, sanatio
9788854859395
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