I contratti derivati sono costosi e pericolosi, rispetto ai vantaggi che offrono. Un contratto derivato consente di trasformare un debito a tasso fisso in un debito a tasso variabile, e viceversa. Occorre chiedersi quale sia il criterio di valutazione di questa opportunità. L’opportunità dipende dagli eventi che sono intollerabili per il cliente finanziato e che indurrebbero la sua insolvenza. Diversamente dall’operatività che si rileva in Francia e, segnatamente, negli USA, in Italia si stipulano prevalentemente mutui a tasso variabile; il cliente deve quindi sottoscrivere a latere un contratto derivato di tipo interest rate swap, sopportando però un ulteriore costo. L’innovazione finanziaria è di tale complessità da rendere assai difficoltosa la valutazione razionale delle alternative. Nella prassi italiana si stanno realizzando numerosi contenziosi tra clienti e banche in tema di contratti derivati per la protezione del rischio di tasso d’interesse. Per comprendere in termini più utili la questione occorre verificare con molta attenzione la causa del contratto. Un contratto derivato che non affronta una situazione di rischio rilevante e che entra in zona di utile con probabilità bassissime per il cliente non è, in effetti, né un derivato di copertura né un derivato speculativo: è un semplice meccanismo di produzione di utile per la controparte più scaltra. I contenziosi in atto in tema di derivati dovrebbero dunque essere sciolti mettendo a fuoco, con prevalente attenzione, la funzione economica del prodotto per l’acquirente.
Indebitamento e interest rate swap: relazione tra prezzo e causa del contratto
LANZAVECCHIA, ALBERTO;
2013
Abstract
I contratti derivati sono costosi e pericolosi, rispetto ai vantaggi che offrono. Un contratto derivato consente di trasformare un debito a tasso fisso in un debito a tasso variabile, e viceversa. Occorre chiedersi quale sia il criterio di valutazione di questa opportunità. L’opportunità dipende dagli eventi che sono intollerabili per il cliente finanziato e che indurrebbero la sua insolvenza. Diversamente dall’operatività che si rileva in Francia e, segnatamente, negli USA, in Italia si stipulano prevalentemente mutui a tasso variabile; il cliente deve quindi sottoscrivere a latere un contratto derivato di tipo interest rate swap, sopportando però un ulteriore costo. L’innovazione finanziaria è di tale complessità da rendere assai difficoltosa la valutazione razionale delle alternative. Nella prassi italiana si stanno realizzando numerosi contenziosi tra clienti e banche in tema di contratti derivati per la protezione del rischio di tasso d’interesse. Per comprendere in termini più utili la questione occorre verificare con molta attenzione la causa del contratto. Un contratto derivato che non affronta una situazione di rischio rilevante e che entra in zona di utile con probabilità bassissime per il cliente non è, in effetti, né un derivato di copertura né un derivato speculativo: è un semplice meccanismo di produzione di utile per la controparte più scaltra. I contenziosi in atto in tema di derivati dovrebbero dunque essere sciolti mettendo a fuoco, con prevalente attenzione, la funzione economica del prodotto per l’acquirente.Pubblicazioni consigliate
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