La capacità di fare di calcolo, la più complessa tra le abilità numeriche, è stata indagata nei bimbi in età pre-verbale, ma anche in specie non umane. Bambini di soli 5 mesi di vita e scimmie adulte sono in grado di risolvere semplici addizioni e sottrazioni (Wynn, 1992; Santos et al., 2005). Queste stesse capacità sono state indagate in animali giovani impiegando un compito ispirato a quello usato sui bimbi. Al fine di dimostrarne le abilità aritmetiche, i pulcini sono stati allevati con 5 oggetti identici. E’ noto che i pulcini preferiscono avvicinare la quantità maggiore di oggetti di imprinting, indipendentemente dal numero di oggetti di con cui sono stati allevati (Rugani et al., Dev Sci, 2009). Quando i 5 oggetti venivano separati in un gruppo di 2 ed uno di 3 oggetti fatti scomparire dietro ad uno di due schermi identici i pulcini avvicinavano lo schermo dietro cui era finita la numerosità più grande (N=33; p<.001), e lo facevano anche quando le variabili continue erano controllate eguagliando area o perimetro complessivo tra i due gruppi di oggetti (N=16; p<.001). La scelta doveva essere basata sull’indizio numerico. Nell’esperimento cruciale, dopo la scomparsa iniziale dei due gruppi di oggetti dietro agli schermi, i pulcini assistevano ad una successiva dislocazione visibile di alcune delle palline da uno schermo all’altro. I pulcini continuavano a scegliere lo schermo che nascondeva il numero maggiore di elementi alla fine del secondo spostamento (N=20; p<.001), dimostrando così di saper effettuare semplici operazioni aritmetiche che portano ad una decisione comportamentale basata sull’esito numerico finale e che richiede di valutare e mantenere a memoria eventi successivi. Il fatto che le operazioni presentate ai pulcini coinvolgevano un totale di 5 oggetti è suggestivo se raffrontato ai dati sui bimbi di 10-12 mesi, che falliscono nei compiti numerici se si impiega un numero superiore a 4 oggetti (Feigenson et al., 2002).
Aritmetica elementare: Bimbi e pulcini a confronto
RUGANI, ROSA;REGOLIN, LUCIA;
2009
Abstract
La capacità di fare di calcolo, la più complessa tra le abilità numeriche, è stata indagata nei bimbi in età pre-verbale, ma anche in specie non umane. Bambini di soli 5 mesi di vita e scimmie adulte sono in grado di risolvere semplici addizioni e sottrazioni (Wynn, 1992; Santos et al., 2005). Queste stesse capacità sono state indagate in animali giovani impiegando un compito ispirato a quello usato sui bimbi. Al fine di dimostrarne le abilità aritmetiche, i pulcini sono stati allevati con 5 oggetti identici. E’ noto che i pulcini preferiscono avvicinare la quantità maggiore di oggetti di imprinting, indipendentemente dal numero di oggetti di con cui sono stati allevati (Rugani et al., Dev Sci, 2009). Quando i 5 oggetti venivano separati in un gruppo di 2 ed uno di 3 oggetti fatti scomparire dietro ad uno di due schermi identici i pulcini avvicinavano lo schermo dietro cui era finita la numerosità più grande (N=33; p<.001), e lo facevano anche quando le variabili continue erano controllate eguagliando area o perimetro complessivo tra i due gruppi di oggetti (N=16; p<.001). La scelta doveva essere basata sull’indizio numerico. Nell’esperimento cruciale, dopo la scomparsa iniziale dei due gruppi di oggetti dietro agli schermi, i pulcini assistevano ad una successiva dislocazione visibile di alcune delle palline da uno schermo all’altro. I pulcini continuavano a scegliere lo schermo che nascondeva il numero maggiore di elementi alla fine del secondo spostamento (N=20; p<.001), dimostrando così di saper effettuare semplici operazioni aritmetiche che portano ad una decisione comportamentale basata sull’esito numerico finale e che richiede di valutare e mantenere a memoria eventi successivi. Il fatto che le operazioni presentate ai pulcini coinvolgevano un totale di 5 oggetti è suggestivo se raffrontato ai dati sui bimbi di 10-12 mesi, che falliscono nei compiti numerici se si impiega un numero superiore a 4 oggetti (Feigenson et al., 2002).Pubblicazioni consigliate
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