Nel saggio vengono presentati i primi risultati di un’indagine condotta con le matricole del corso di laurea in “Scienze dell’educazione e della formazione” dell’Università degli Studi di Padova, attivato presso la sua sede di Rovigo. La ricerca è stata effettuata con l’obiettivo di stabilire quale sia, nella fase iniziale del percorso universitario dei futuri educatori, il loro punto di vista sull’anziano. Ciò al fine di prospettare interventi formativi correttivi qualora esso presentasse degli aspetti confusi o delle generalizzazioni indebite. L’indagine è stata effettuata durante lo svolgimento di un’attività laboratoriale all’interno dell’insegnamento di metodologia della ricerca pedagogica; il metodo impiegato è stato quello autobiografico e gli strumenti usati sono stati l’autobiografia e l’intervista narrativa focalizzata. L’analisi dei materiali raccolti (23 autobiografie e 49 interviste narrative focalizzate) ha innanzitutto smentito certi cliché sulla totale mancanza di coesione sociale tra giovani e anziani; infatti, le matricole coinvolte nell’indagine hanno testimoniato di entrare in relazione, di averlo fatto nel passato e di prospettarlo per il futuro, con una grande varietà di persone attempate e in una molteplicità di luoghi. Nelle immagini di anziano delineate, però, accanto a una serie di elementi che contraddistinguono una visione realistica della vecchiaia, si rilevano anche degli aspetti derivanti da concettualizzazioni distorte e da modelli culturali stereotipati, come l’identificazione del nonno con l’anziano, l’equiparazione di questo al bambino, una valutazione totalmente negativa della casa di riposo, una scarsa consapevolezza del ruolo che l’educatore svolge in tale struttura o l’inadeguata conoscenza delle malattie correlate all’età anziana. Di qui l’indicazione di una serie di spunti per una proposta formativa.

Gli anziani nelle storie di vita dei futuri educatori

GASPERI, EMMA;GREGIANIN, ALESSANDRA
2013

Abstract

Nel saggio vengono presentati i primi risultati di un’indagine condotta con le matricole del corso di laurea in “Scienze dell’educazione e della formazione” dell’Università degli Studi di Padova, attivato presso la sua sede di Rovigo. La ricerca è stata effettuata con l’obiettivo di stabilire quale sia, nella fase iniziale del percorso universitario dei futuri educatori, il loro punto di vista sull’anziano. Ciò al fine di prospettare interventi formativi correttivi qualora esso presentasse degli aspetti confusi o delle generalizzazioni indebite. L’indagine è stata effettuata durante lo svolgimento di un’attività laboratoriale all’interno dell’insegnamento di metodologia della ricerca pedagogica; il metodo impiegato è stato quello autobiografico e gli strumenti usati sono stati l’autobiografia e l’intervista narrativa focalizzata. L’analisi dei materiali raccolti (23 autobiografie e 49 interviste narrative focalizzate) ha innanzitutto smentito certi cliché sulla totale mancanza di coesione sociale tra giovani e anziani; infatti, le matricole coinvolte nell’indagine hanno testimoniato di entrare in relazione, di averlo fatto nel passato e di prospettarlo per il futuro, con una grande varietà di persone attempate e in una molteplicità di luoghi. Nelle immagini di anziano delineate, però, accanto a una serie di elementi che contraddistinguono una visione realistica della vecchiaia, si rilevano anche degli aspetti derivanti da concettualizzazioni distorte e da modelli culturali stereotipati, come l’identificazione del nonno con l’anziano, l’equiparazione di questo al bambino, una valutazione totalmente negativa della casa di riposo, una scarsa consapevolezza del ruolo che l’educatore svolge in tale struttura o l’inadeguata conoscenza delle malattie correlate all’età anziana. Di qui l’indicazione di una serie di spunti per una proposta formativa.
2013
L'educatore, l'invecchiamento attivo e la solidarieta' tra le generazioni
9788867601264
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