Fin dalla sua apparizione la Rechtsphilosophie hegeliana si propose come una sfida. La sfida riguardava il modo ampio di presentare il diritto come descrizione e fondazione delle relazioni intersoggettive che si danno nella realtà storica. Anche l’enunciazione dell’identità di reale e razionale non poteva non suonare come una provocazione e come tale fu avvertita dai contemporanei, fin da subito schierati in scuole di diverso orientamento. Pareva quasi che, dopo aver rivoluzionato la logica, portandola a coincidere con la filosofia speculativa, Hegel pretendesse di compiere un’operazione analoga con la filosofia pratica. Oggi, in un quadro non poco mutato, la Rechtsphilosophie hegeliana non ha perso interesse. Tuttavia al binomio razionale-reale, che ha polarizzato inizialmente l’attenzione, insieme a quello correlato di tradizione-rivoluzione, si sono affiancati altri interessi e la sfida si è spostata su argomenti di pertinenza più della filosofia sociale che di quella propriamente giuridica o speculativa in senso lato. Sono così venute in primo piano le tematiche del riconoscimento, della identità e della differenza, del rapporto tra individuo e comunità. La tendenza che si è andata affermando all’interno di queste correnti filosofiche è stata quella di fare sempre più spesso astrazione dall’impianto generale della filosofia pratica hegeliana, per utilizzare in modo costruttivo o critico sollecitazioni hegeliane in vista del compito a cui nessun intellettuale può sottrarsi: quello della comprensione di ciò che è, del mondo in cui viviamo e operiamo.
Die Herausforderung der Hegelschen Rechtsphilosophie
MENEGONI, FRANCESCA
2013
Abstract
Fin dalla sua apparizione la Rechtsphilosophie hegeliana si propose come una sfida. La sfida riguardava il modo ampio di presentare il diritto come descrizione e fondazione delle relazioni intersoggettive che si danno nella realtà storica. Anche l’enunciazione dell’identità di reale e razionale non poteva non suonare come una provocazione e come tale fu avvertita dai contemporanei, fin da subito schierati in scuole di diverso orientamento. Pareva quasi che, dopo aver rivoluzionato la logica, portandola a coincidere con la filosofia speculativa, Hegel pretendesse di compiere un’operazione analoga con la filosofia pratica. Oggi, in un quadro non poco mutato, la Rechtsphilosophie hegeliana non ha perso interesse. Tuttavia al binomio razionale-reale, che ha polarizzato inizialmente l’attenzione, insieme a quello correlato di tradizione-rivoluzione, si sono affiancati altri interessi e la sfida si è spostata su argomenti di pertinenza più della filosofia sociale che di quella propriamente giuridica o speculativa in senso lato. Sono così venute in primo piano le tematiche del riconoscimento, della identità e della differenza, del rapporto tra individuo e comunità. La tendenza che si è andata affermando all’interno di queste correnti filosofiche è stata quella di fare sempre più spesso astrazione dall’impianto generale della filosofia pratica hegeliana, per utilizzare in modo costruttivo o critico sollecitazioni hegeliane in vista del compito a cui nessun intellettuale può sottrarsi: quello della comprensione di ciò che è, del mondo in cui viviamo e operiamo.Pubblicazioni consigliate
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