Il trauma cranico minore rimane uno dei più frequenti motivi di accesso al Pronto Soccorso pediatrico. La letteratura degli ultimi anni ha apportato importanti contributi di elevato spessore scientifico e studi di revisione sistematica destinati ad avere un importante risvolto per la pratica clinica e per la ricerca futura. Tra gli studi primari, il lavoro pubblicato nel 2009 ad opera del network di ricerca americano in pediatria d’urgenza (PECARN), è sicuramente il più rilevante, per aver per la prima volta derivato e validato prospetticamente accurati algoritmi diagnostici sul più ampio campione di bambini con trauma cranico minore. Tale studio, fonte di dati di elevata qualità e basati sull’evidenza, utili ad individuare i pazienti a bassissimo rischio di lesione intracranica per quali la TAC cerebrale può essere risparmiata con sicurezza, è destinato ad essere una pietra miliare nella storia della letteratura su questo tema. Alcuni risultati preliminari suggeriscono il possibile utilizzo di strumenti diagnostici non invasivi e non irradianti, quali l’ecografia (del cranio per l’identificazione delle fratture o transfontanellare nei lattanti) e strumenti portatili a raggi infrarossi (per l’individuazione di raccolte ematiche sottotecali), come ausili per una migliore definizione del rischio di lesione intracranica. L’utilizzo di tali metodiche dovrà essere oggetto di studi futuri, così come la validazione delle prediction rules elaborate in ambito pediatrico e la valutazione dell’implementazione di linee guida, di strumenti decisionali derivanti dalle clinical prediction rules e di strategie diagnostiche combinate nella pratica clinica, unitamente ad analisi costo-efficacia. Uno sforzo comune dovrà essere compiuto dai ricercatori dedicati al trauma cranico minore per uniformare i criteri di inclusione e la definizione degli outcome nella ricerca futura, per superare la presente forte eterogeneità della letteratura esistente e permettere un miglior confronto, nonché una sintesi dei risultati dei diversi studi.
Trauma cranico minore: aggiornamenti nell'approccio diagnostico
BRESSAN, SILVIA;DA DALT, LIVIANA
2012
Abstract
Il trauma cranico minore rimane uno dei più frequenti motivi di accesso al Pronto Soccorso pediatrico. La letteratura degli ultimi anni ha apportato importanti contributi di elevato spessore scientifico e studi di revisione sistematica destinati ad avere un importante risvolto per la pratica clinica e per la ricerca futura. Tra gli studi primari, il lavoro pubblicato nel 2009 ad opera del network di ricerca americano in pediatria d’urgenza (PECARN), è sicuramente il più rilevante, per aver per la prima volta derivato e validato prospetticamente accurati algoritmi diagnostici sul più ampio campione di bambini con trauma cranico minore. Tale studio, fonte di dati di elevata qualità e basati sull’evidenza, utili ad individuare i pazienti a bassissimo rischio di lesione intracranica per quali la TAC cerebrale può essere risparmiata con sicurezza, è destinato ad essere una pietra miliare nella storia della letteratura su questo tema. Alcuni risultati preliminari suggeriscono il possibile utilizzo di strumenti diagnostici non invasivi e non irradianti, quali l’ecografia (del cranio per l’identificazione delle fratture o transfontanellare nei lattanti) e strumenti portatili a raggi infrarossi (per l’individuazione di raccolte ematiche sottotecali), come ausili per una migliore definizione del rischio di lesione intracranica. L’utilizzo di tali metodiche dovrà essere oggetto di studi futuri, così come la validazione delle prediction rules elaborate in ambito pediatrico e la valutazione dell’implementazione di linee guida, di strumenti decisionali derivanti dalle clinical prediction rules e di strategie diagnostiche combinate nella pratica clinica, unitamente ad analisi costo-efficacia. Uno sforzo comune dovrà essere compiuto dai ricercatori dedicati al trauma cranico minore per uniformare i criteri di inclusione e la definizione degli outcome nella ricerca futura, per superare la presente forte eterogeneità della letteratura esistente e permettere un miglior confronto, nonché una sintesi dei risultati dei diversi studi.Pubblicazioni consigliate
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