La Pediatria d’Urgenza, disciplina tra le più giovani in ambito pediatrico, ha recentemente ottenuto il riconoscimento come specialità pediatrica in Europa. Anche la ricerca clinica è in rapida evoluzione, e sempre più si assiste alla nascita di reti di ricerca nazionali ed internazionali. Nella presente revisione abbiamo fermato l’attenzione sulle novità relative a temi molto comuni nella pratica clinica e potenzialmente gravi: gastroenterite, bronchiolite, infezioni severe nel lattante febbrile. Regimi di idratazione rapida sono stati recentemente introdotti nella pratica clinica in bambini con disidratazione lieve moderata, emodinamicamente stabili; studi degli ultimi anni, però, hanno dimostrato come tali regimi non offrano benefici significativi rispetto all’idratazione standard, a fronte di potenziali effetti collaterali e di più alta necessità di ospedalizzazione. Sono crescenti gli studi che supportano l’utilizzo dell’Ondansetron nel trattamento del vomito acuto in corso di gastroenterite, in considerazione della sua dimostrata efficacia nel migliorare i sintomi e nel ridurre la necessità di idratazione endovenosa e di ricovero. Molti studi sono stati pubblicati negli ultimi anni sul trattamento della bronchiolite. La supplementazione di ossigeno rimane il cardine della terapia e la recente introduzione dell’ossigenoterapia ad alti flussi risulta una pratica sicura e promettente per i pazienti ricoverati con bronchiolite moderata-severa. La soluzione salina ipertonica nebulizzata sembra essere di beneficio così come l’utilizzo dell’adrenalina nebulizzata. Gli studi più recenti confermano le già note raccomandazioni contro l’utilizzo routinario di broncodilatatori e di steroidi. Per molti anni i ricercatori hanno tentato di individuare predittori cinici e di laboratori accurati nel differenziare le infezioni batteriche severe da quelle lievi, autorisolventisi, spesso virali. Recentemente sono state individuate nuove clinical red flags per infezione severa e sono stati derivati ed internamente validati score clinici di rischio. Tra i marker di flogosi, la Proteina C Reattiva e la Procalcitonina si confermano essere i più accurati; il loro uso nella pratica clinica deve considerare cut-off diversi a seconda che l’obiettivo principale sia quello di individuare o di escludere un’infezione severa
Novità in pediatria d'urgenza
DA DALT, LIVIANA;BRESSAN, SILVIA
2012
Abstract
La Pediatria d’Urgenza, disciplina tra le più giovani in ambito pediatrico, ha recentemente ottenuto il riconoscimento come specialità pediatrica in Europa. Anche la ricerca clinica è in rapida evoluzione, e sempre più si assiste alla nascita di reti di ricerca nazionali ed internazionali. Nella presente revisione abbiamo fermato l’attenzione sulle novità relative a temi molto comuni nella pratica clinica e potenzialmente gravi: gastroenterite, bronchiolite, infezioni severe nel lattante febbrile. Regimi di idratazione rapida sono stati recentemente introdotti nella pratica clinica in bambini con disidratazione lieve moderata, emodinamicamente stabili; studi degli ultimi anni, però, hanno dimostrato come tali regimi non offrano benefici significativi rispetto all’idratazione standard, a fronte di potenziali effetti collaterali e di più alta necessità di ospedalizzazione. Sono crescenti gli studi che supportano l’utilizzo dell’Ondansetron nel trattamento del vomito acuto in corso di gastroenterite, in considerazione della sua dimostrata efficacia nel migliorare i sintomi e nel ridurre la necessità di idratazione endovenosa e di ricovero. Molti studi sono stati pubblicati negli ultimi anni sul trattamento della bronchiolite. La supplementazione di ossigeno rimane il cardine della terapia e la recente introduzione dell’ossigenoterapia ad alti flussi risulta una pratica sicura e promettente per i pazienti ricoverati con bronchiolite moderata-severa. La soluzione salina ipertonica nebulizzata sembra essere di beneficio così come l’utilizzo dell’adrenalina nebulizzata. Gli studi più recenti confermano le già note raccomandazioni contro l’utilizzo routinario di broncodilatatori e di steroidi. Per molti anni i ricercatori hanno tentato di individuare predittori cinici e di laboratori accurati nel differenziare le infezioni batteriche severe da quelle lievi, autorisolventisi, spesso virali. Recentemente sono state individuate nuove clinical red flags per infezione severa e sono stati derivati ed internamente validati score clinici di rischio. Tra i marker di flogosi, la Proteina C Reattiva e la Procalcitonina si confermano essere i più accurati; il loro uso nella pratica clinica deve considerare cut-off diversi a seconda che l’obiettivo principale sia quello di individuare o di escludere un’infezione severaPubblicazioni consigliate
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