Nell’intento di valutare la conoscenza e la percezione della popolazione riguardo al fenomeno dell'avvelenamento doloso degli animali, è stata realizzata un'indagine pilota presso cinque Centri Commerciali di Padova e provincia. I risultati ottenuti rivelano un'incompleta conoscenza della problematica, associata alla diffusa convinzione della necessità di operare sforzi concreti al fine di contrastare il fenomeno in esame. La fascia d'età che dimostra una minore consapevolezza del problema è rappresentata dai giovani; i proprietari di animali domestici non risultano essere maggiormente al corrente dei vari aspetti concernenti il fenomeno trattato rispetto alla media degli intervistati. Emerge, inoltre, una mancata correlazione tra la modalità di veicolare l'informazione riguardante l'esistenza della problematica e la conoscenza della stessa, indice questo di una possibile inadeguatezza dei mezzi di comunicazione. Allo scopo di implementare la conoscenza del fenomeno, si ritiene che la scuola e gli ambulatori veterinari potrebbero essere dei luoghi chiave per svolgere una futura campagna d’informazione. E’ auspicabile, inoltre, che si determini un flusso di informazioni tra enti di ricerca (Università, Istituti Zooprofilattici Sperimentali) e mezzi di comunicazione, allo scopo di aumentare la conoscenza della problematica da parte della popolazione e di fornire nozioni utili ad affrontare più efficacemente tale fenomeno.

Avvelenamenti dolosi: quanta conoscenza, quale percezione?

CAPOLONGO, FRANCESCA
2012

Abstract

Nell’intento di valutare la conoscenza e la percezione della popolazione riguardo al fenomeno dell'avvelenamento doloso degli animali, è stata realizzata un'indagine pilota presso cinque Centri Commerciali di Padova e provincia. I risultati ottenuti rivelano un'incompleta conoscenza della problematica, associata alla diffusa convinzione della necessità di operare sforzi concreti al fine di contrastare il fenomeno in esame. La fascia d'età che dimostra una minore consapevolezza del problema è rappresentata dai giovani; i proprietari di animali domestici non risultano essere maggiormente al corrente dei vari aspetti concernenti il fenomeno trattato rispetto alla media degli intervistati. Emerge, inoltre, una mancata correlazione tra la modalità di veicolare l'informazione riguardante l'esistenza della problematica e la conoscenza della stessa, indice questo di una possibile inadeguatezza dei mezzi di comunicazione. Allo scopo di implementare la conoscenza del fenomeno, si ritiene che la scuola e gli ambulatori veterinari potrebbero essere dei luoghi chiave per svolgere una futura campagna d’informazione. E’ auspicabile, inoltre, che si determini un flusso di informazioni tra enti di ricerca (Università, Istituti Zooprofilattici Sperimentali) e mezzi di comunicazione, allo scopo di aumentare la conoscenza della problematica da parte della popolazione e di fornire nozioni utili ad affrontare più efficacemente tale fenomeno.
2012
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