Recenti indagini sono state volte alla misurazione dell’empatia del terapeuta, così come viene percepita dal paziente, in quanto tale aspetto sembra rappresentare la principale variabile predittiva del successo terapeutico. Lo scopo del nostro studio è stato di valutare l’empatia dei terapeuti usando l’approccio della “fisiologia interpersonale”, che prevede la misurazione simultanea delle risposte fisiologiche degli individui in interazione. Trentanove diadi costituite da uno “pseudo-paziente” (un volontario) e un “interlocutore” (uno psicoterapeuta, uno psicologo o un individuo laureato senza alcun un percorso formativo inerente la psicologia) hanno partecipato a sessioni simulate di psicoterapia audio e video-registrate, durante le quali è stata rilevata l’attività elettrodermica (EDA). L’attitudine empatica degli interlocutori è stata valutata attraverso varie misure. I risultati hanno mostrato una correlazione significativa tra l’empatia percepita dal paziente e la concordanza tra gli indici di EDA tra pseudo-paziente e interlocutore. Inoltre, differenze significative si sono riscontrate all’interno del gruppo degli interlocutori: la più forte associazione tra concordanza dell’EDA ed empatia percepita è stata riscontrata nella diade costituita da pseudo-paziente e terapeuta; la più debole associazione tra tali parametri si è invece rilevata nella diade costituita da pseudo-paziente e psicologo. I nostri risultati sembrano confermare l’importanza del training in psicoterapia da un lato, e l’esistenza di una componente ansiosa da parte della psicologo (dettata verosimilmente dalla mancanza di esperienza e di un training formativo adatto nonostante la formazione accademica conseguita) dall’altro. Inoltre, la relazione tra EDA ed empatia corrobora l’ipotesi dell’esistenza di un sistema di “rispecchiamento” a carico del sistema nervoso autonomo. L’EDA potrebbe, infine, rappresentare un potenziale indice quantitativo, ecologico ed efficace, del processo empatico.
Il correlato somatico dell’empatia e l’importanza del training psicoterapeutico
PALMIERI, ARIANNA;MESSINA, IRENE;KLEINBUB, JOHANN ROLAND;CALVO, VINCENZO;VOCI, ALBERTO;SAMBIN, MARCO
2012
Abstract
Recenti indagini sono state volte alla misurazione dell’empatia del terapeuta, così come viene percepita dal paziente, in quanto tale aspetto sembra rappresentare la principale variabile predittiva del successo terapeutico. Lo scopo del nostro studio è stato di valutare l’empatia dei terapeuti usando l’approccio della “fisiologia interpersonale”, che prevede la misurazione simultanea delle risposte fisiologiche degli individui in interazione. Trentanove diadi costituite da uno “pseudo-paziente” (un volontario) e un “interlocutore” (uno psicoterapeuta, uno psicologo o un individuo laureato senza alcun un percorso formativo inerente la psicologia) hanno partecipato a sessioni simulate di psicoterapia audio e video-registrate, durante le quali è stata rilevata l’attività elettrodermica (EDA). L’attitudine empatica degli interlocutori è stata valutata attraverso varie misure. I risultati hanno mostrato una correlazione significativa tra l’empatia percepita dal paziente e la concordanza tra gli indici di EDA tra pseudo-paziente e interlocutore. Inoltre, differenze significative si sono riscontrate all’interno del gruppo degli interlocutori: la più forte associazione tra concordanza dell’EDA ed empatia percepita è stata riscontrata nella diade costituita da pseudo-paziente e terapeuta; la più debole associazione tra tali parametri si è invece rilevata nella diade costituita da pseudo-paziente e psicologo. I nostri risultati sembrano confermare l’importanza del training in psicoterapia da un lato, e l’esistenza di una componente ansiosa da parte della psicologo (dettata verosimilmente dalla mancanza di esperienza e di un training formativo adatto nonostante la formazione accademica conseguita) dall’altro. Inoltre, la relazione tra EDA ed empatia corrobora l’ipotesi dell’esistenza di un sistema di “rispecchiamento” a carico del sistema nervoso autonomo. L’EDA potrebbe, infine, rappresentare un potenziale indice quantitativo, ecologico ed efficace, del processo empatico.Pubblicazioni consigliate
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