Il Foglio 91-Chatillon della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000 copre un’area di 575 km2 della media Valle d’Aosta, al limite tra Alpi Pennine e Graie, interamente compresa nel territorio amministrato dalla Regione Autonoma. Il settore settentrionale è attraversato dall’asta della Valle d’Aosta, percorsa dalla Dora Baltea, dai sobborghi orientali del capoluogo (560 m) alla conca di Chatillon-St. Vincent, e si estende alla parte medio-bassa del versante sinistro della vallata. Il settore centrale e meridionale del foglio corrisponde all’impervio versante destro della Valle d’Aosta, caratterizzato dai massicci del M. Emilius (3559 m), Grande Roise (3357 m), Punta Tersiva (3515 m) e M. Glacier (3186 m), delimitati a sud dai valloni di Dondena (Champorcher) e dell’Urtier (Cogne). Il Foglio Chatillon è situato in un settore chiave per la comprensione dell’assetto geologico-strutturale e metamorfico delle zone interne dell’orogene alpino. Lo caratterizzano: i) la presenza di falde, lembi di ricoprimento e unità tettono-metamorfiche di natura continentale ed oceanica, appartenenti ad una zona di subduzione fossile ed esumate da profondità sensibilmente diverse (30-60 km); ii) un substrato roccioso costituito da una notevole varietà di tipi litologici mono e polimetamorfici; iii) una complessa struttura a falde di ricoprimento, corrispondente al settore interno (sud-occidentale) del prisma collisionale austroalpino-pennidico; iv) una tettonica duttile polifasica e vistose deformazioni fragili di tipo distensivo e trascorrente. Di origine continentale (margine adriatico) sono i lembi Austroalpini inferiori del M. Emilius, Glacier- Rafray, Tour Ponton e Chatillon-St. Vincent, situati a sud della Dora o lungo il fondovalle, il lembo superiore e settentrionale del M. Mary e il settore frontale della Zona Sesia-Lanzo, esposta nell’angolo sud-orientale del foglio. Di origine oceanica sono invece le sequenze di ofioliti e sedimenti metamorfici della Zona Piemontese, affioranti con continuità nel versante meridionale della valle (Massiccio del M. Avic) e, in modo discontinuo, su quello opposto, spesso dominato da coperture quaternarie e con estesi scoscendimenti di versante.

Note Illustrative della CARTA GEOLOGICA D’ITALIA alla scala 1:50.000: foglio 091CHATILLON

DAL PIAZ, GIORGIO;PENNACCHIONI, GIORGIO;TARTAROTTI, PAOLA;BISTACCHI, ANDREA LUIGI PAOLO;MASSIRONI, MATTEO;MARTIN, SILVANA;
2011

Abstract

Il Foglio 91-Chatillon della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000 copre un’area di 575 km2 della media Valle d’Aosta, al limite tra Alpi Pennine e Graie, interamente compresa nel territorio amministrato dalla Regione Autonoma. Il settore settentrionale è attraversato dall’asta della Valle d’Aosta, percorsa dalla Dora Baltea, dai sobborghi orientali del capoluogo (560 m) alla conca di Chatillon-St. Vincent, e si estende alla parte medio-bassa del versante sinistro della vallata. Il settore centrale e meridionale del foglio corrisponde all’impervio versante destro della Valle d’Aosta, caratterizzato dai massicci del M. Emilius (3559 m), Grande Roise (3357 m), Punta Tersiva (3515 m) e M. Glacier (3186 m), delimitati a sud dai valloni di Dondena (Champorcher) e dell’Urtier (Cogne). Il Foglio Chatillon è situato in un settore chiave per la comprensione dell’assetto geologico-strutturale e metamorfico delle zone interne dell’orogene alpino. Lo caratterizzano: i) la presenza di falde, lembi di ricoprimento e unità tettono-metamorfiche di natura continentale ed oceanica, appartenenti ad una zona di subduzione fossile ed esumate da profondità sensibilmente diverse (30-60 km); ii) un substrato roccioso costituito da una notevole varietà di tipi litologici mono e polimetamorfici; iii) una complessa struttura a falde di ricoprimento, corrispondente al settore interno (sud-occidentale) del prisma collisionale austroalpino-pennidico; iv) una tettonica duttile polifasica e vistose deformazioni fragili di tipo distensivo e trascorrente. Di origine continentale (margine adriatico) sono i lembi Austroalpini inferiori del M. Emilius, Glacier- Rafray, Tour Ponton e Chatillon-St. Vincent, situati a sud della Dora o lungo il fondovalle, il lembo superiore e settentrionale del M. Mary e il settore frontale della Zona Sesia-Lanzo, esposta nell’angolo sud-orientale del foglio. Di origine oceanica sono invece le sequenze di ofioliti e sedimenti metamorfici della Zona Piemontese, affioranti con continuità nel versante meridionale della valle (Massiccio del M. Avic) e, in modo discontinuo, su quello opposto, spesso dominato da coperture quaternarie e con estesi scoscendimenti di versante.
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