OBIETTIVI: La fragilità clinica nell’anziano rappresenta una condizione di difficile definizione. La presente indagine si propone di definire alcuni criteri per identificare l’anziano fragile applicando un algoritmo che tenga in considerazione alcuni aspetti clinici peculiari e conseguentemente fornire una stima di prevalenza nella popolazione dell’AULSS 18 di Rovigo. MATERIALI: Lo studio è stato condotto utilizzando il Sistema Epidemiologico Integrato, basato sul linkage sistematico di archivi sanitari correnti. Al fine di definire l’anziano fragile sono stati utilizzati gli archivi delle prescrizioni farmaceutiche e dei ricoveri ospedalieri negli anni 2001-2007. Sono stati definiti anziani fragili, i soggetti di età =75 anni che presentassero nell’anno di stima, in assenza di ricoveri, almeno una prescrizione farmaceutica correlata a 4 differenti classi di farmaci (1^ cifra ATC) (GRUPPO A) o a 5 differenti classi di farmaci (1^ cifra ATC) (GRUPPO B). Sono stati inoltre classificati come anziani fragili i soggetti con almeno un ricovero riferibile ad uno dei seguenti codici di dimissione (ICD IX): 332, 342, 430-438, 715, 820,250, 290-299, 303, 335, 410-414, 425, 428, 429, 490-496, 5188, 401- 405, 426-427, 585-586, 707, V580, V581 (GRUPPO C). Sono stati calcolati i contributi alla prevalenza attribuibili alle diverse definizioni. RIASSUNTO: La popolazione di soggetti =75 anni è risultata pari a circa 18.700 (media annuale). Considerando complessivamente il GRUPPO A e C, i soggetti definiti fragili nel 2001 sono stati 8.822 (50%) senza differenze per sesso, passando a 11.005 (55%) nel 2007. Considerando complessivamente il GRUPPO B e C tali valori si attestano al 38% senza variazioni negli anni. Il numero di anziani ricoverati (GRUPPO C) si riduce negli anni (dal 22% al 19%), mentre aumentano dal 2001 al 2007 quelli identificati dal consumo di farmaci (GRUPPO A da 28% a 36%, GRUPPO B da 16% a 21%). I farmaci maggiormente prescritti sono relativi al sistema cardiovascolare, mentre i ricoveri più frequenti sono risultati per vasculopatie cerebrali, cardiopatia ischemica e ipertensione. CONCLUSIONI: Lo studio evidenzia come l’utilizzo di definizioni basate su archivi sanitari elettronici indichi una estrema variabilità dei risultati a seconda dei criteri utilizzati. Ulteriori approfondimenti devono essere effettuati per ottenere algoritmi validati al fine di poter fornire una stima sugli anziani fragili utile alla programmazione dei servizi socio-sanitari.
Fragilità nell’anziano:un’ipotesi di definizione basata suun Sistema Epidemiologico Integrato
BALDOVIN, TATJANA;CANOVA, CRISTINA;GILIBERTI, AURORE;SIMONATO, LORENZO;BALDO, VINCENZO
2009
Abstract
OBIETTIVI: La fragilità clinica nell’anziano rappresenta una condizione di difficile definizione. La presente indagine si propone di definire alcuni criteri per identificare l’anziano fragile applicando un algoritmo che tenga in considerazione alcuni aspetti clinici peculiari e conseguentemente fornire una stima di prevalenza nella popolazione dell’AULSS 18 di Rovigo. MATERIALI: Lo studio è stato condotto utilizzando il Sistema Epidemiologico Integrato, basato sul linkage sistematico di archivi sanitari correnti. Al fine di definire l’anziano fragile sono stati utilizzati gli archivi delle prescrizioni farmaceutiche e dei ricoveri ospedalieri negli anni 2001-2007. Sono stati definiti anziani fragili, i soggetti di età =75 anni che presentassero nell’anno di stima, in assenza di ricoveri, almeno una prescrizione farmaceutica correlata a 4 differenti classi di farmaci (1^ cifra ATC) (GRUPPO A) o a 5 differenti classi di farmaci (1^ cifra ATC) (GRUPPO B). Sono stati inoltre classificati come anziani fragili i soggetti con almeno un ricovero riferibile ad uno dei seguenti codici di dimissione (ICD IX): 332, 342, 430-438, 715, 820,250, 290-299, 303, 335, 410-414, 425, 428, 429, 490-496, 5188, 401- 405, 426-427, 585-586, 707, V580, V581 (GRUPPO C). Sono stati calcolati i contributi alla prevalenza attribuibili alle diverse definizioni. RIASSUNTO: La popolazione di soggetti =75 anni è risultata pari a circa 18.700 (media annuale). Considerando complessivamente il GRUPPO A e C, i soggetti definiti fragili nel 2001 sono stati 8.822 (50%) senza differenze per sesso, passando a 11.005 (55%) nel 2007. Considerando complessivamente il GRUPPO B e C tali valori si attestano al 38% senza variazioni negli anni. Il numero di anziani ricoverati (GRUPPO C) si riduce negli anni (dal 22% al 19%), mentre aumentano dal 2001 al 2007 quelli identificati dal consumo di farmaci (GRUPPO A da 28% a 36%, GRUPPO B da 16% a 21%). I farmaci maggiormente prescritti sono relativi al sistema cardiovascolare, mentre i ricoveri più frequenti sono risultati per vasculopatie cerebrali, cardiopatia ischemica e ipertensione. CONCLUSIONI: Lo studio evidenzia come l’utilizzo di definizioni basate su archivi sanitari elettronici indichi una estrema variabilità dei risultati a seconda dei criteri utilizzati. Ulteriori approfondimenti devono essere effettuati per ottenere algoritmi validati al fine di poter fornire una stima sugli anziani fragili utile alla programmazione dei servizi socio-sanitari.Pubblicazioni consigliate
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