Tra il 1556 ed il 1557 , mentre sta completando la stesura dell ‘Amadigi, Bernardo Tasso sottopone al giudizio del ferrarese Giraldi Cinzio talune parti del poema avviando un fitto scambio epistolare. Il carteggio, che documenta gli stretti rapporti tra teoria e prassi letteraria peculiari del nostro Rinascimento, va letto come una sorta di avvio alla codificazione del romanzo cavalleresco. Le prime lettere mostrano una piena identità di posizioni nell’incondizionato elogio della modello ariostesca, e nella condanna dei tentativi del Trissino e dell’Alamanni di un poema di stampo classico rigidamente vicino al modello omerico-virgiliano.Finiranno tuttavia per approdare a convinzioni del tutto divergenti: sensibile alle istanze della poesia cavalleresca il Tasso, teorico di un romanzo imperniato sull’unità di eroe e sulla finalità didascalica dell’arte il Giraldi
Breve ricognizione di un carteggio cinquecentesco: Bernardo Tasso e G.B. Giraldi
RASI, DONATELLA
1980
Abstract
Tra il 1556 ed il 1557 , mentre sta completando la stesura dell ‘Amadigi, Bernardo Tasso sottopone al giudizio del ferrarese Giraldi Cinzio talune parti del poema avviando un fitto scambio epistolare. Il carteggio, che documenta gli stretti rapporti tra teoria e prassi letteraria peculiari del nostro Rinascimento, va letto come una sorta di avvio alla codificazione del romanzo cavalleresco. Le prime lettere mostrano una piena identità di posizioni nell’incondizionato elogio della modello ariostesca, e nella condanna dei tentativi del Trissino e dell’Alamanni di un poema di stampo classico rigidamente vicino al modello omerico-virgiliano.Finiranno tuttavia per approdare a convinzioni del tutto divergenti: sensibile alle istanze della poesia cavalleresca il Tasso, teorico di un romanzo imperniato sull’unità di eroe e sulla finalità didascalica dell’arte il GiraldiPubblicazioni consigliate
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