Dopo l’apertura teorica di tante pagine dei Discorsi intorno al comporre de i Romanzi, la lettura delle ottave iniziali dell’Ercole lascia insieme ad un iniziale sconcerto, l’evidenza di un impegno clamorosamente mancato. A prezzo di vistose censure sia della tradizione classica che di quella romanzesca, Giraldi costruisce un Poema dall’impianto narrativo sui generis: edificante celebrazione nella “cortese”, ammodernata versione del mitico Ercole, di un’esistenza ripercossa “ fin da la cuna” come exemplum di ogni umana perfezione. Ercole come “figura” del principe perfetto. Nel quadro intricato dei tentativi cinquecenteschi di un poema epico “regolare” Giraldi rifiutando di accodarsi agli epigoni di Ariosto, reclama per sé un ruolo di primo piano. L’Ercole , va letto come archetipo di un modello narrativo rispondente alle esigenze del presente, distante sia dall’austero, inattuale modello omerico-virgiliano, che dalle vacue “fole” dei romanzi cavallereschi.
L' «Ercole cortese» di G.B. Giraldi Cinzio
RASI, DONATELLA
1991
Abstract
Dopo l’apertura teorica di tante pagine dei Discorsi intorno al comporre de i Romanzi, la lettura delle ottave iniziali dell’Ercole lascia insieme ad un iniziale sconcerto, l’evidenza di un impegno clamorosamente mancato. A prezzo di vistose censure sia della tradizione classica che di quella romanzesca, Giraldi costruisce un Poema dall’impianto narrativo sui generis: edificante celebrazione nella “cortese”, ammodernata versione del mitico Ercole, di un’esistenza ripercossa “ fin da la cuna” come exemplum di ogni umana perfezione. Ercole come “figura” del principe perfetto. Nel quadro intricato dei tentativi cinquecenteschi di un poema epico “regolare” Giraldi rifiutando di accodarsi agli epigoni di Ariosto, reclama per sé un ruolo di primo piano. L’Ercole , va letto come archetipo di un modello narrativo rispondente alle esigenze del presente, distante sia dall’austero, inattuale modello omerico-virgiliano, che dalle vacue “fole” dei romanzi cavallereschi.Pubblicazioni consigliate
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