L'analisi dei rimari allestiti nella prima metà del Rinascimento in Italia permette di cogliere un effetto paradossale: proprio i volumi destinati a codificare definitivamente una norma, l'imitazione di Petrarca, spesso si trasformano in occasioni polemiche per discutere i principi dell'imitatio e del canone di autori classici. Si prendono in esame i rimari di Di Falco, Ruscelli, Morato, Liburnio alla luce del dibattito sulla lingua e sullo stile.
La poésie en «régime de monopole»: les dictionnaires de rimes italiens dans la première moitié du XVIème siècle.
TOMASI, FRANCO
2015
Abstract
L'analisi dei rimari allestiti nella prima metà del Rinascimento in Italia permette di cogliere un effetto paradossale: proprio i volumi destinati a codificare definitivamente una norma, l'imitazione di Petrarca, spesso si trasformano in occasioni polemiche per discutere i principi dell'imitatio e del canone di autori classici. Si prendono in esame i rimari di Di Falco, Ruscelli, Morato, Liburnio alla luce del dibattito sulla lingua e sullo stile.File in questo prodotto:
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