Nel corso dei primi mesi del 2012 si sono verificati alcuni episodi di ingente mortalità in larve, postlarve ed avannotti di spigola allevati in un impianto a terra a bassa salinità (3-4‰). I pesci mostravano una sintomatologia aspecifica con atteggiamento asfittico, rigonfiamento addominale e deformità scheletriche. Per stabilire la causa mortis sono stati eseguiti esami necroscopici, parassitologici, batteriologici e RT-PCR per ricerca di betanodavirus secondo metodiche di laboratorio standard su 3 lotti diversi (1 lotto di post-larve di 59 gg e 2 di avannotti di 74 e 86 gg di età) composti da circa 20 soggetti ciascuno. Per quanto concerne questi lotti, nonché per alcuni lotti di larve di 38 gg e di avannotti di 95 gg d’età, alcuni soggetti venivano inoltre fissati sul campo in formalina tamponata al 10% ed inviati in laboratorio per l’esame istologico. All’esame necroscopico si evidenziava con elevata frequenza iperinsufflazione vescicale associata ad iperdistensione dell’intestino, contenente materiale alimentare solo parzialmente digerito. La concomitanza delle due alterazioni sembrava avere un effetto meccanico compressivo sulla colonna vertebrale che si presentava deformata “ad arco”, come nei casi di grave cifosi. Tutti i soggetti esaminati sono risultati negativi sia all’esame parassitologico sia alla RT-PCR per Betanodavirus. L’esame batteriologico ha permesso di isolare in quantità significativa dal cervello di tutti i soggetti dei 3 lotti esaminati Aeromonas veronii var. sobria. In tutti i lotti esaminati, l’esame istologico metteva in evidenza a livello branchiale iperplasia e necrosi con congestione dei filamenti ed anemia delle lamelle, ipertrofia delle cellule mucipare, sfaldamento cellulare, infiltrato linfocitario e aggregati batterici. Si rilevavano inoltre erosioni ed ulcere cutanee, talvolta con interessamento della muscolatura scheletrica in cui si evidenziava presenza di emorragie interstiziali, infiltrazione macrofagica e linfocitaria e aggregati di batteri. In fegato, rene e milza si osservava un quadro setticemico con aree di necrosi associate a presenza di batteri anche nel lume vasale. In particolare a livello renale era possibile apprezzare dilatazione del lume dei tubuli con degenerazione vacuolare dell'epitelio, congestione, glomerulonefrosi e presenza di batteri nel tessuto emopoietico. Nella maggior parte dei soggetti il cervello presentava congestione diffusa e aree di necrosi con presenza di batteri. Le osservazioni istologiche hanno confermato l’iperinsufflazione della vescica natatoria e la presenza di deformità scheletriche riconducibili a quadri di marcata cifosi. A differenza delle precedenti segnalazioni di Aeromonosi in spigole allevate in Italia, riguardanti pesci di taglia superiore a 50g, nel caso qui riportato l’infezione da A. veronii var. sobria è stata rilevata solo in stadi larvali, post-larvali e giovanili. Gli isolati hanno mostrato un quadro di resistenza in vitro alle molecole antibiotiche autorizzate per l’acquacoltura in Italia, ad eccezione della flumechina che è stata utilizzata con successo nel trattamento dell’infezione. A. veronii var. sobria si conferma un agente patogeno opportunista che può rappresentare una problematica sanitaria di rilievo per la spigola in sistemi produttivi che utilizzano acque a bassa salinità.
Osservazioni patologiche in larve, post-larve ed avannotti di spigola (Dicentrarchus labrax) in corso di Aeromonosi.
QUAGLIO, FRANCESCO;
2012
Abstract
Nel corso dei primi mesi del 2012 si sono verificati alcuni episodi di ingente mortalità in larve, postlarve ed avannotti di spigola allevati in un impianto a terra a bassa salinità (3-4‰). I pesci mostravano una sintomatologia aspecifica con atteggiamento asfittico, rigonfiamento addominale e deformità scheletriche. Per stabilire la causa mortis sono stati eseguiti esami necroscopici, parassitologici, batteriologici e RT-PCR per ricerca di betanodavirus secondo metodiche di laboratorio standard su 3 lotti diversi (1 lotto di post-larve di 59 gg e 2 di avannotti di 74 e 86 gg di età) composti da circa 20 soggetti ciascuno. Per quanto concerne questi lotti, nonché per alcuni lotti di larve di 38 gg e di avannotti di 95 gg d’età, alcuni soggetti venivano inoltre fissati sul campo in formalina tamponata al 10% ed inviati in laboratorio per l’esame istologico. All’esame necroscopico si evidenziava con elevata frequenza iperinsufflazione vescicale associata ad iperdistensione dell’intestino, contenente materiale alimentare solo parzialmente digerito. La concomitanza delle due alterazioni sembrava avere un effetto meccanico compressivo sulla colonna vertebrale che si presentava deformata “ad arco”, come nei casi di grave cifosi. Tutti i soggetti esaminati sono risultati negativi sia all’esame parassitologico sia alla RT-PCR per Betanodavirus. L’esame batteriologico ha permesso di isolare in quantità significativa dal cervello di tutti i soggetti dei 3 lotti esaminati Aeromonas veronii var. sobria. In tutti i lotti esaminati, l’esame istologico metteva in evidenza a livello branchiale iperplasia e necrosi con congestione dei filamenti ed anemia delle lamelle, ipertrofia delle cellule mucipare, sfaldamento cellulare, infiltrato linfocitario e aggregati batterici. Si rilevavano inoltre erosioni ed ulcere cutanee, talvolta con interessamento della muscolatura scheletrica in cui si evidenziava presenza di emorragie interstiziali, infiltrazione macrofagica e linfocitaria e aggregati di batteri. In fegato, rene e milza si osservava un quadro setticemico con aree di necrosi associate a presenza di batteri anche nel lume vasale. In particolare a livello renale era possibile apprezzare dilatazione del lume dei tubuli con degenerazione vacuolare dell'epitelio, congestione, glomerulonefrosi e presenza di batteri nel tessuto emopoietico. Nella maggior parte dei soggetti il cervello presentava congestione diffusa e aree di necrosi con presenza di batteri. Le osservazioni istologiche hanno confermato l’iperinsufflazione della vescica natatoria e la presenza di deformità scheletriche riconducibili a quadri di marcata cifosi. A differenza delle precedenti segnalazioni di Aeromonosi in spigole allevate in Italia, riguardanti pesci di taglia superiore a 50g, nel caso qui riportato l’infezione da A. veronii var. sobria è stata rilevata solo in stadi larvali, post-larvali e giovanili. Gli isolati hanno mostrato un quadro di resistenza in vitro alle molecole antibiotiche autorizzate per l’acquacoltura in Italia, ad eccezione della flumechina che è stata utilizzata con successo nel trattamento dell’infezione. A. veronii var. sobria si conferma un agente patogeno opportunista che può rappresentare una problematica sanitaria di rilievo per la spigola in sistemi produttivi che utilizzano acque a bassa salinità.Pubblicazioni consigliate
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