Il rischio biologico è di rilevante importanza in ambiente sanitario. Oltre alla trasmissione per via aerea, fonti di contaminazione sono le ferite accidentali e gli imbrattamenti con fluidi biologici. Da alcuni anni è stato istituito un sistema di rilevamento degli incidenti biologici il quale dovrebbe permettere una attenta valutazione delle cause e dei possibili effetti. In questa ottica, abbiamo valutato il numero di incidenti denunciati nel triennio 2004-2006 dal personale sanitario universitario (tra questo sono compresi anche gli studenti pre e post laurea). Nel triennio preso in esame, sono stati denunciati 407 incidenti con strumenti acuminati o taglienti contaminati con materiale biologico (prevalentemente sangue). Tra questi, 204 erano maschi e 293 femmine, prevalentemente del gruppo di età inferiore a 40 anni. E’ stato valutato il numero di incidenti rispetto all’ora del giorno, al giorno della settimana e al mese; sono stati anche contati gli incidenti in relazione al tempo di permanenza al lavoro. L’ora in cui gli incidenti sono più frequenti è tra le 9 e le 13 (223 infortuni), non ci sono differenze significative tra i giorni della settimana (a parte sabato e domenica), mentre tra i mesi dell’anno febbraio, maggio giugno e luglio sembrano i mesi con un maggior numero di infortuni. Curiosamente, il maggior numero di infortuni avviene entro le prime 4 ore di servizio. A parte i dati statistici, di particolare interesse sono i follow-up conseguenti alla denuncia di infortunio. I soggetti sono stati suddivisi tra fonti note (423) e non note (74). Tra le fonti note abbiamo valutato quelle positive per HBV, HCV o HIV e quelle negative. Le fonti note per HBV positiva sono risultate 19, per HCV positiva 65 e per HIV positiva 3. E’ stato quindi valutato il grado di compliance dei soggetti infortunati col follow-up (da protocollo, al tempo 0, 3 e 6 mesi). Sorprendentemente, solo il 26,3% dei soggetti con fonti note positive per HBV e il 33,3% per HIV hanno completato il follow-up, mentre il 40% con fonti note positive per HCV. Fortunatamente, non si è osservata nessuna sieroconversione. Due soggetti su tre si sono sottoposti a terapia antiretrovirale senza rilevanti effetti collaterali. Se la fonte è nota per essere negativa, la compliance si riduce ulteriormente (sotto il 30%). Se la fonte è ignota, per tutti e tre i virus la compliance è di poco inferiore al 40%. In conclusione, è probabile che il numero di infortuni denunciati sia di molto sottostimato e che quindi il numero totale non sia quello reale. Colpisce la scarsa compliance per il follow-up anche nel caso in cui la fonte sia nota come positiva, aumentando significativamente solo se questa è HCV positiva o ignota. Appare quindi ancora problematico stimolare gli operatori sanitari a sottoporsi ai protocolli per la prevenzione delle malattie infettive trasmissibili per via ematogena e soprattutto a seguire le procedure standard per prevenire gli infortuni con strumenti acuminati o taglienti.

Il rischio biologico da incidente nel personale sanitario universitario

FRASSON, CLARA;MORANDIN, MARTA;TREVISAN, ANDREA
2007

Abstract

Il rischio biologico è di rilevante importanza in ambiente sanitario. Oltre alla trasmissione per via aerea, fonti di contaminazione sono le ferite accidentali e gli imbrattamenti con fluidi biologici. Da alcuni anni è stato istituito un sistema di rilevamento degli incidenti biologici il quale dovrebbe permettere una attenta valutazione delle cause e dei possibili effetti. In questa ottica, abbiamo valutato il numero di incidenti denunciati nel triennio 2004-2006 dal personale sanitario universitario (tra questo sono compresi anche gli studenti pre e post laurea). Nel triennio preso in esame, sono stati denunciati 407 incidenti con strumenti acuminati o taglienti contaminati con materiale biologico (prevalentemente sangue). Tra questi, 204 erano maschi e 293 femmine, prevalentemente del gruppo di età inferiore a 40 anni. E’ stato valutato il numero di incidenti rispetto all’ora del giorno, al giorno della settimana e al mese; sono stati anche contati gli incidenti in relazione al tempo di permanenza al lavoro. L’ora in cui gli incidenti sono più frequenti è tra le 9 e le 13 (223 infortuni), non ci sono differenze significative tra i giorni della settimana (a parte sabato e domenica), mentre tra i mesi dell’anno febbraio, maggio giugno e luglio sembrano i mesi con un maggior numero di infortuni. Curiosamente, il maggior numero di infortuni avviene entro le prime 4 ore di servizio. A parte i dati statistici, di particolare interesse sono i follow-up conseguenti alla denuncia di infortunio. I soggetti sono stati suddivisi tra fonti note (423) e non note (74). Tra le fonti note abbiamo valutato quelle positive per HBV, HCV o HIV e quelle negative. Le fonti note per HBV positiva sono risultate 19, per HCV positiva 65 e per HIV positiva 3. E’ stato quindi valutato il grado di compliance dei soggetti infortunati col follow-up (da protocollo, al tempo 0, 3 e 6 mesi). Sorprendentemente, solo il 26,3% dei soggetti con fonti note positive per HBV e il 33,3% per HIV hanno completato il follow-up, mentre il 40% con fonti note positive per HCV. Fortunatamente, non si è osservata nessuna sieroconversione. Due soggetti su tre si sono sottoposti a terapia antiretrovirale senza rilevanti effetti collaterali. Se la fonte è nota per essere negativa, la compliance si riduce ulteriormente (sotto il 30%). Se la fonte è ignota, per tutti e tre i virus la compliance è di poco inferiore al 40%. In conclusione, è probabile che il numero di infortuni denunciati sia di molto sottostimato e che quindi il numero totale non sia quello reale. Colpisce la scarsa compliance per il follow-up anche nel caso in cui la fonte sia nota come positiva, aumentando significativamente solo se questa è HCV positiva o ignota. Appare quindi ancora problematico stimolare gli operatori sanitari a sottoporsi ai protocolli per la prevenzione delle malattie infettive trasmissibili per via ematogena e soprattutto a seguire le procedure standard per prevenire gli infortuni con strumenti acuminati o taglienti.
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