OBIETTIVI: Dopo un periodo di inadeguata copertura vaccinale, nel 2003 l’Italia ha messo in atto il Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita. La rosolia e la sindrome da rosolia congenita sono diminuite, tuttavia focolai epidemici continuano a verificarsi. Nella Provincia di Pordenone tra gennaio e luglio 2008 si è verificato un focolaio epidemico di rosolia. Viene quindi descritto ed analizzato il focolaio epidemico e viene aperta una discussione su come ottimizzare gli interventi e le strategie per raggiungere l’obiettivo di eliminazione della rosolia ed approfondire il ruolo dell’assistente sanitario in questo contesto. METODI: Sono stati analizzati i risultati delle indagini di laboratorio, valutata la copertura vaccinale, l’immunità naturale e acquisita delle donne italiane e immigrate. Sono stati analizzati 1935 questionari somministrati ai malati e ai contatti. E’ stato controllato lo stato vaccinale dei casi, dei contatti e si sono verificati sia i calendari di vaccinazione nel mondo che la provenienza degli stranieri residenti a Pordenone. RISULTATI: Sono stati notificati 133 casi di rosolia, tra i quali 3 donne in gravidanza. In 103 casi la diagnosi è stata confermata. Analizzando i dati disaggregati per sesso si è vista la prevalenza nel sesso maschile (70%) e l’89% delle notifiche hanno riguardato persone di età compresa tra i 14 e 49 anni di età. La copertura vaccinale a due anni di età è superiore al 90%, ma le donne suscettibili in età fertile sono state stimate attorno al 14%. Molte provengono da Paesi dove ancora non si effettua la vaccinazione antirosolia. CONCLUSIONI: Ulteriori azioni dovranno essere intraprese per mantenere elevata la copertura vaccinale e per raggiungere i gruppi a rischio (donne in età fertile, residenti stranieri, clandestini, nomadi e quei soggetti che rifiutano le vaccinazioni).
Gestione di un focolaio epidemico di rosolia nella provincia di Pordenone
FRASSON, CLARA;MORANDIN, MARTA;BALDOVIN, TATJANA;TREVISAN, ANDREA;
2012
Abstract
OBIETTIVI: Dopo un periodo di inadeguata copertura vaccinale, nel 2003 l’Italia ha messo in atto il Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita. La rosolia e la sindrome da rosolia congenita sono diminuite, tuttavia focolai epidemici continuano a verificarsi. Nella Provincia di Pordenone tra gennaio e luglio 2008 si è verificato un focolaio epidemico di rosolia. Viene quindi descritto ed analizzato il focolaio epidemico e viene aperta una discussione su come ottimizzare gli interventi e le strategie per raggiungere l’obiettivo di eliminazione della rosolia ed approfondire il ruolo dell’assistente sanitario in questo contesto. METODI: Sono stati analizzati i risultati delle indagini di laboratorio, valutata la copertura vaccinale, l’immunità naturale e acquisita delle donne italiane e immigrate. Sono stati analizzati 1935 questionari somministrati ai malati e ai contatti. E’ stato controllato lo stato vaccinale dei casi, dei contatti e si sono verificati sia i calendari di vaccinazione nel mondo che la provenienza degli stranieri residenti a Pordenone. RISULTATI: Sono stati notificati 133 casi di rosolia, tra i quali 3 donne in gravidanza. In 103 casi la diagnosi è stata confermata. Analizzando i dati disaggregati per sesso si è vista la prevalenza nel sesso maschile (70%) e l’89% delle notifiche hanno riguardato persone di età compresa tra i 14 e 49 anni di età. La copertura vaccinale a due anni di età è superiore al 90%, ma le donne suscettibili in età fertile sono state stimate attorno al 14%. Molte provengono da Paesi dove ancora non si effettua la vaccinazione antirosolia. CONCLUSIONI: Ulteriori azioni dovranno essere intraprese per mantenere elevata la copertura vaccinale e per raggiungere i gruppi a rischio (donne in età fertile, residenti stranieri, clandestini, nomadi e quei soggetti che rifiutano le vaccinazioni).Pubblicazioni consigliate
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