Nel nostro Paese, seppure dietro la maschera di acrobazie linguistiche giuridico-amministrative, i migranti sono bersaglio di innumerevoli respingimenti marittimi e terrestri. L’immigrazione però non è solo una “storia” di esclusione/inclusione morale e societaria; piuttosto, costituisce un ambito particolarmente importante per comprendere come il senso d’appartenenza e il riconoscimento vengano a definirsi, strutturarsi, negoziarsi e rimodellarsi attraverso l’interazione quotidiana. Dal versante della psicologia sociale, diventa allora centrale prestare attenzione alle caratteristiche individuali dei vari attori sociali, al contesto d’azione del singolo e all’interazione che ne scaturisce. Attraverso questa prospettiva, il capitolo sarà incentrata sull’analisi degli ostracismi quotidiani patiti da coloro, come i migranti, portatori di stigma sociale. Integrando teoria e conoscenza empirica (legata a un servizio di facilitazione interculturale svolto da migranti presso il Comune di Padova e a una ricerca condotta con coppie miste), verranno analizzati i fenomeni sociali di istituzione della difettività umana, entrando nella trama dei processi relazionali con cui la stessa viene gestita. Ne discenderà un attento esame del gioco di mosse e contromosse che caratterizza la dinamica tra ostracizzato e ostracizzante. L’interesse cadrà sulle sottili tattiche (connesse all’assunzione di ruoli asimmetrici, alla gestione dell’imbarazzo e della vergogna, al venir meno delle aspettative intersoggettive, al costituirsi di alleanze e ostilità, e così via) che scandiscono l’incedere delle relazioni umane. Pertanto, tra lo stimolo avverso, l’esclusione legata allo stigma, e le conseguenze individuali, la sofferenza esistenziale, si pongono una serie di elementi che indirizzano in un senso o nell’altro le reazioni soggettive. Ossia diventa importante come le persone possono gestire la loro esposizione alla situazione; quali valutazioni vengono prodotte per spiegare una simile esclusione; e che tipo di risorse hanno a disposizione per far fronte a ciò che sta accadendo (occultamento dello stigma, appello alla giustizia, creatività cognitiva, disgiunzioni emozionali, disimpegno dell’identità individuale, rafforzamento dell’identità collettiva).
La cittadinanza psicologica dei migranti: Appartenenza e ostracismo nelle relazioni sociali
ZAMPERINI, ADRIANO
2012
Abstract
Nel nostro Paese, seppure dietro la maschera di acrobazie linguistiche giuridico-amministrative, i migranti sono bersaglio di innumerevoli respingimenti marittimi e terrestri. L’immigrazione però non è solo una “storia” di esclusione/inclusione morale e societaria; piuttosto, costituisce un ambito particolarmente importante per comprendere come il senso d’appartenenza e il riconoscimento vengano a definirsi, strutturarsi, negoziarsi e rimodellarsi attraverso l’interazione quotidiana. Dal versante della psicologia sociale, diventa allora centrale prestare attenzione alle caratteristiche individuali dei vari attori sociali, al contesto d’azione del singolo e all’interazione che ne scaturisce. Attraverso questa prospettiva, il capitolo sarà incentrata sull’analisi degli ostracismi quotidiani patiti da coloro, come i migranti, portatori di stigma sociale. Integrando teoria e conoscenza empirica (legata a un servizio di facilitazione interculturale svolto da migranti presso il Comune di Padova e a una ricerca condotta con coppie miste), verranno analizzati i fenomeni sociali di istituzione della difettività umana, entrando nella trama dei processi relazionali con cui la stessa viene gestita. Ne discenderà un attento esame del gioco di mosse e contromosse che caratterizza la dinamica tra ostracizzato e ostracizzante. L’interesse cadrà sulle sottili tattiche (connesse all’assunzione di ruoli asimmetrici, alla gestione dell’imbarazzo e della vergogna, al venir meno delle aspettative intersoggettive, al costituirsi di alleanze e ostilità, e così via) che scandiscono l’incedere delle relazioni umane. Pertanto, tra lo stimolo avverso, l’esclusione legata allo stigma, e le conseguenze individuali, la sofferenza esistenziale, si pongono una serie di elementi che indirizzano in un senso o nell’altro le reazioni soggettive. Ossia diventa importante come le persone possono gestire la loro esposizione alla situazione; quali valutazioni vengono prodotte per spiegare una simile esclusione; e che tipo di risorse hanno a disposizione per far fronte a ciò che sta accadendo (occultamento dello stigma, appello alla giustizia, creatività cognitiva, disgiunzioni emozionali, disimpegno dell’identità individuale, rafforzamento dell’identità collettiva).Pubblicazioni consigliate
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