Il presente lavoro si propone di analizzare le motivazioni che inducono i laureati dell’Università di Padova a rifiutare una proposta di lavoro. Il rifiuto del lavoro, infatti, può essere sintomo di inefficacia da parte del sistema universitario nel preparare figure professionali adatte al mondo del lavoro, ma anche un segnale di ricchezza e vitalità del mercato delle professioni per i laureati dell’Ateneo, o ancora una forma di incoscienza mista ad ambizione che porta il neolaureato a scegliere di rischiare per aspettare qualcosa di meglio. Dalle analisi emerge che il rifiuto del lavoro non è praticamente mai una roulette russa, anzi molti rifiuti sono motivati dal fatto di avere già un altro lavoro, in genere migliore di quello proposto. I dati evidenziano, inoltre, una compresenza di situazioni opposte: da un lato laureati in possesso di titoli forti e ben affermati sul mercato, che possono permettersi di scegliere e scartare; dall’altro laureati con titoli più deboli, che si destreggiano fra proposte non sempre adeguate all’investimento formativo affrontato.
Rifiutare lavoro: scelta consapevole, roulette russa o risposta a proposte indecenti?
MAERAN, ROBERTA;
2011
Abstract
Il presente lavoro si propone di analizzare le motivazioni che inducono i laureati dell’Università di Padova a rifiutare una proposta di lavoro. Il rifiuto del lavoro, infatti, può essere sintomo di inefficacia da parte del sistema universitario nel preparare figure professionali adatte al mondo del lavoro, ma anche un segnale di ricchezza e vitalità del mercato delle professioni per i laureati dell’Ateneo, o ancora una forma di incoscienza mista ad ambizione che porta il neolaureato a scegliere di rischiare per aspettare qualcosa di meglio. Dalle analisi emerge che il rifiuto del lavoro non è praticamente mai una roulette russa, anzi molti rifiuti sono motivati dal fatto di avere già un altro lavoro, in genere migliore di quello proposto. I dati evidenziano, inoltre, una compresenza di situazioni opposte: da un lato laureati in possesso di titoli forti e ben affermati sul mercato, che possono permettersi di scegliere e scartare; dall’altro laureati con titoli più deboli, che si destreggiano fra proposte non sempre adeguate all’investimento formativo affrontato.Pubblicazioni consigliate
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