Il primo passo verso la definizione e la delimitazione di unità di paesaggio poggia sull’analisi delle caratteristiche e delle dinamiche geologiche e geomorfologiche dell’area in esame. L’analisi geologica di un determinato territorio si basa innanzitutto sulla conoscenza della litologia e delle strutture geologiche (faglie, pieghe, sovrascorrimenti,…) che ne determinano l’assetto generale. Si deve quindi inquadrare l’area di studio all’interno del contesto geologico regionale. Il sollevamento di una catena montuosa, dovuto alla collisione tra due placche, la formazione di un’avanfossa, l’intrusione di corpi magmatici in una copertura sedimentaria precedente, sono alcuni esempi di come l’impronta geologica scolpisca, nel corso di milioni d’anni, paesaggi ben noti nell’ambito veneto, ovvero quello delle Alpi, quello della Pianura Padana, e dei Colli Euganei. I fenomeni geologici predispongono tuttavia delle condizioni sulle quali agiscono poi i processi geomorfologici. Quest’ultimi, sono determinanti sul paesaggio in quanto sono responsabili del modellamento della superficie terrestre. Frane, moto ondoso, divagazioni fluviali, carsismo, sono ancora esempi che illustrano come i processi geomorfologici influiscano nella costituzione di tipici paesaggi veneti, quali i versanti prealpini, le spiagge dell’alto Adriatico, le pianure alluvionali di grandi fiumi come Po, Adige, Piave e Brenta, gli altopiani carsici prealpini. I processi geologici e geomorfologici vanno inoltre a modellare elementi di pregio scientifico e ambientale, i cosiddetti geositi. Questi beni naturali non rinnovabili, oltre a fornire un contributo indispensabile alla comprensione scientifica della geologia di una regione, rappresentano elementi di eccezionale importanza per gli aspetti didattici e ricreativi, legati al paesaggio. Lo studio del paesaggio non può quindi prescindere dall’analisi della geologia e della geomorfologia del territorio in analisi e deve trovar dialogo con l’analisi degli aspetti storico-insediativi e della percezione sociale del paesaggio stesso. Queste tre componenti di studio confluiscono in un’analisi integrata per produrre poi una carta delle Unità del Paesaggio. Utile e talvolta necessaria (ma non sufficiente), all’analisi delle componenti fisiche del territorio, è la definizione di unità geomorfologiche del territorio in esame. Questa diviene necessaria quando ci si trova di fronte ad un territorio dove la geologia, già complessa ed articolata, è associata a processi geomorfologici molto vari. Essa infatti tende a riassumere l’analisi della distribuzione degli elementi geomorfologici, quali per esempio aree e nicchie di frana, grotte, dorsali, incisioni e terrazzi fluviali, depositi glaciali, sul territorio stesso. La definizione di unità geomorfologiche assume in questo caso il la funzione di punto di partenza sulla quale poi applicare le riflessioni riguardanti gli altri aspetti fisici (litologia, idrografia, elementi di rischio), storico-insediativi e percettivi.

Il ruolo della geologia e della geomorfologia nella definizione del paesaggio fisico della Valsana

PIOVAN, SILVIA;MOZZI, PAOLO
2011

Abstract

Il primo passo verso la definizione e la delimitazione di unità di paesaggio poggia sull’analisi delle caratteristiche e delle dinamiche geologiche e geomorfologiche dell’area in esame. L’analisi geologica di un determinato territorio si basa innanzitutto sulla conoscenza della litologia e delle strutture geologiche (faglie, pieghe, sovrascorrimenti,…) che ne determinano l’assetto generale. Si deve quindi inquadrare l’area di studio all’interno del contesto geologico regionale. Il sollevamento di una catena montuosa, dovuto alla collisione tra due placche, la formazione di un’avanfossa, l’intrusione di corpi magmatici in una copertura sedimentaria precedente, sono alcuni esempi di come l’impronta geologica scolpisca, nel corso di milioni d’anni, paesaggi ben noti nell’ambito veneto, ovvero quello delle Alpi, quello della Pianura Padana, e dei Colli Euganei. I fenomeni geologici predispongono tuttavia delle condizioni sulle quali agiscono poi i processi geomorfologici. Quest’ultimi, sono determinanti sul paesaggio in quanto sono responsabili del modellamento della superficie terrestre. Frane, moto ondoso, divagazioni fluviali, carsismo, sono ancora esempi che illustrano come i processi geomorfologici influiscano nella costituzione di tipici paesaggi veneti, quali i versanti prealpini, le spiagge dell’alto Adriatico, le pianure alluvionali di grandi fiumi come Po, Adige, Piave e Brenta, gli altopiani carsici prealpini. I processi geologici e geomorfologici vanno inoltre a modellare elementi di pregio scientifico e ambientale, i cosiddetti geositi. Questi beni naturali non rinnovabili, oltre a fornire un contributo indispensabile alla comprensione scientifica della geologia di una regione, rappresentano elementi di eccezionale importanza per gli aspetti didattici e ricreativi, legati al paesaggio. Lo studio del paesaggio non può quindi prescindere dall’analisi della geologia e della geomorfologia del territorio in analisi e deve trovar dialogo con l’analisi degli aspetti storico-insediativi e della percezione sociale del paesaggio stesso. Queste tre componenti di studio confluiscono in un’analisi integrata per produrre poi una carta delle Unità del Paesaggio. Utile e talvolta necessaria (ma non sufficiente), all’analisi delle componenti fisiche del territorio, è la definizione di unità geomorfologiche del territorio in esame. Questa diviene necessaria quando ci si trova di fronte ad un territorio dove la geologia, già complessa ed articolata, è associata a processi geomorfologici molto vari. Essa infatti tende a riassumere l’analisi della distribuzione degli elementi geomorfologici, quali per esempio aree e nicchie di frana, grotte, dorsali, incisioni e terrazzi fluviali, depositi glaciali, sul territorio stesso. La definizione di unità geomorfologiche assume in questo caso il la funzione di punto di partenza sulla quale poi applicare le riflessioni riguardanti gli altri aspetti fisici (litologia, idrografia, elementi di rischio), storico-insediativi e percettivi.
2011
Esercizi di paesaggio
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