Il saggio affronta il principio di legalità nel suo fondamento, nel suo sviluppo storico, nella sua crisi attuale e nella pratica giurisprudenziale, costituzionale e ordinaria. Il saggio delinea in primo luogo la fonte costituzionale nel suo significato storico e nella sua permanente validità giuridica. A tale disamina viene affiancato lo studio delle fonti convenzionali nell’ambito del diritto europeo e internazionale, nonché lo studio dei rapporti tra diritto comunitario e legge penale con riguardo particolare allo stato della giurisprudenza. Oggetto di uno specifico paragrafo è il Trattato di Lisbona, che, pur non individuando in modo specifico la competenza penale dell’Unione europea, implica tuttavia rilevanti problemi di coordinamento tra diritto europeo e legge interna dello Stato. La ratio del principio è studiata poi in modo critico contro talune superficiali ripetizioni di assunti non adeguatamente fondati sul piano storico. La certezza viene vista come ratio cruciale del principio, in un significato che mira ad attingere altresì l’esigenza di razionalità della legge. La ratio di garanzia, ricollegata al dato formale della legge come fonte parlamentare, è esaminata alla luce delle derive antigarantistiche di una certa ideologia, prima liberale e, poi, autoritaria della legge. Il saggio affronta in seguito tutti i problemi tradizionali relativi ai vari corollari del principio di legalità, con un’attenzione particolare alla giurisprudenza della Corte costituzionale. L’Autore affronta così il tema della riserva di legge statale; del rapporto tra riserva di legge e legge regionale; del rapporto tra riserva di legge e decreti legislativi e decreti legge; tra riserva di legge e atti del potere esecutivo, anche alla luce del dibattuto tema relativo alle norme penali in bianco; tra riserva di legge e consuetudine; tra riserva di legge e sentenze della Corte costituzionale. Un ampio spazio è dedicato al rapporto tra il principio di legalità nel suo profilo formale e la garanzia sostanziale del cittadino contro imputazioni «ingiuste», nonché alle tecniche di formulazione delle norme penali. Allo scopo è svolta un’approfondita disamina del tema relativo alla precisione descrittiva e alla pregnanza del fatto (richiamate sotto il consueto concetto della «determinatezza»). Il principio di precisione e pregnanza è studiato accuratamente altresì in relazione alla vastissima giurisprudenza costituzionale. Viene affrontato il tema della adeguatezza e proporzione della pena rispetto al tipo di fatto nonché al principio di tipicità delle pene in relazione alle prescrizioni atipiche. L’opera esamina, infine, il principio di tassatività sia come divieto di analogia nei confronti del giudice sia come vincolo per il legislatore, con una disamina completa della giurisprudenza costituzionale. Il saggio si chiude con un capitolo dedicato al principio «in dubio pro reo» nella sua valenza di principio di diritto penale sostanziale, statuito a livello costituzionale dalla riforma dell’art. 111 Cost.
Il principio di legalità.
RONCO, MAURO
2010
Abstract
Il saggio affronta il principio di legalità nel suo fondamento, nel suo sviluppo storico, nella sua crisi attuale e nella pratica giurisprudenziale, costituzionale e ordinaria. Il saggio delinea in primo luogo la fonte costituzionale nel suo significato storico e nella sua permanente validità giuridica. A tale disamina viene affiancato lo studio delle fonti convenzionali nell’ambito del diritto europeo e internazionale, nonché lo studio dei rapporti tra diritto comunitario e legge penale con riguardo particolare allo stato della giurisprudenza. Oggetto di uno specifico paragrafo è il Trattato di Lisbona, che, pur non individuando in modo specifico la competenza penale dell’Unione europea, implica tuttavia rilevanti problemi di coordinamento tra diritto europeo e legge interna dello Stato. La ratio del principio è studiata poi in modo critico contro talune superficiali ripetizioni di assunti non adeguatamente fondati sul piano storico. La certezza viene vista come ratio cruciale del principio, in un significato che mira ad attingere altresì l’esigenza di razionalità della legge. La ratio di garanzia, ricollegata al dato formale della legge come fonte parlamentare, è esaminata alla luce delle derive antigarantistiche di una certa ideologia, prima liberale e, poi, autoritaria della legge. Il saggio affronta in seguito tutti i problemi tradizionali relativi ai vari corollari del principio di legalità, con un’attenzione particolare alla giurisprudenza della Corte costituzionale. L’Autore affronta così il tema della riserva di legge statale; del rapporto tra riserva di legge e legge regionale; del rapporto tra riserva di legge e decreti legislativi e decreti legge; tra riserva di legge e atti del potere esecutivo, anche alla luce del dibattuto tema relativo alle norme penali in bianco; tra riserva di legge e consuetudine; tra riserva di legge e sentenze della Corte costituzionale. Un ampio spazio è dedicato al rapporto tra il principio di legalità nel suo profilo formale e la garanzia sostanziale del cittadino contro imputazioni «ingiuste», nonché alle tecniche di formulazione delle norme penali. Allo scopo è svolta un’approfondita disamina del tema relativo alla precisione descrittiva e alla pregnanza del fatto (richiamate sotto il consueto concetto della «determinatezza»). Il principio di precisione e pregnanza è studiato accuratamente altresì in relazione alla vastissima giurisprudenza costituzionale. Viene affrontato il tema della adeguatezza e proporzione della pena rispetto al tipo di fatto nonché al principio di tipicità delle pene in relazione alle prescrizioni atipiche. L’opera esamina, infine, il principio di tassatività sia come divieto di analogia nei confronti del giudice sia come vincolo per il legislatore, con una disamina completa della giurisprudenza costituzionale. Il saggio si chiude con un capitolo dedicato al principio «in dubio pro reo» nella sua valenza di principio di diritto penale sostanziale, statuito a livello costituzionale dalla riforma dell’art. 111 Cost.Pubblicazioni consigliate
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