L’impiego sempre più diffuso della rete telematica, che riproduce in forma nuova l’antica e perenne esperienza del dialogo, mostra che il problema originario del diritto, che è la metodologia di composizione dialettica della controversia nel contraddittorio del processo, pone anche la questione essenziale dell’azione morale. Fondata sulla dialettica, l’opera del giurista telematico ripresenta il fondamento classico della scienza giuridica e della professione forense nell’età contemporanea, riproponendo l’esigenza di riproporre nel diritto la mediazione tra teoria e prassi, ricerca scientifica e abilità intellettuale, cultura e tecnica. Intrecciando uno sconfinato apparire di discorsi divergenti e rappresentando la forma sempre più diffusa di comunicazione sociale, la rete telematica e il processo costituiscono il campo più tipico nel quale può operare oggi la dialettica nell’informatica e nel diritto con un’azione di mediazione di discorsi contrari e nello stesso tempo connessi. La mediazione telematica tutela così la libertà umana, perché contrasta l’arbitrio e la violenza di ogni potere, individuale o collettivo, che sopprima, impedisca o condizioni l’atto della comunicazione, e costituisce il punto di equilibrio del sistema e, dunque, la misura comune di ogni atto di connessione: chiunque ha diritto di navigare nella rete connettendosi con altri computer, ma ha anche diritto di estraniarsi dallo spazio telematico, purché sia tutelato il principio dialogico della comunicazione reciproca, la cui inibizione deve considerarsi sottratta alla disponibilità di chiunque e, quindi, può essere valutata giuridicamente illecita. La pubblicazione collettanea è il risultato scientifico di una parte del progetto di ricerca d’interesse nazionale MIUR-Prin 2006 «Descrivere, persuadere, provare: tre funzioni del linguaggio retorico nell'esperienza giuridico-forense», del quale sono stati partecipi professori e ricercatori delle Università di Padova, Trento, Verona e Torino.
Il giurista telematico. Informatica giuridica ed etica della mediazione
MORO, PAOLO
2008
Abstract
L’impiego sempre più diffuso della rete telematica, che riproduce in forma nuova l’antica e perenne esperienza del dialogo, mostra che il problema originario del diritto, che è la metodologia di composizione dialettica della controversia nel contraddittorio del processo, pone anche la questione essenziale dell’azione morale. Fondata sulla dialettica, l’opera del giurista telematico ripresenta il fondamento classico della scienza giuridica e della professione forense nell’età contemporanea, riproponendo l’esigenza di riproporre nel diritto la mediazione tra teoria e prassi, ricerca scientifica e abilità intellettuale, cultura e tecnica. Intrecciando uno sconfinato apparire di discorsi divergenti e rappresentando la forma sempre più diffusa di comunicazione sociale, la rete telematica e il processo costituiscono il campo più tipico nel quale può operare oggi la dialettica nell’informatica e nel diritto con un’azione di mediazione di discorsi contrari e nello stesso tempo connessi. La mediazione telematica tutela così la libertà umana, perché contrasta l’arbitrio e la violenza di ogni potere, individuale o collettivo, che sopprima, impedisca o condizioni l’atto della comunicazione, e costituisce il punto di equilibrio del sistema e, dunque, la misura comune di ogni atto di connessione: chiunque ha diritto di navigare nella rete connettendosi con altri computer, ma ha anche diritto di estraniarsi dallo spazio telematico, purché sia tutelato il principio dialogico della comunicazione reciproca, la cui inibizione deve considerarsi sottratta alla disponibilità di chiunque e, quindi, può essere valutata giuridicamente illecita. La pubblicazione collettanea è il risultato scientifico di una parte del progetto di ricerca d’interesse nazionale MIUR-Prin 2006 «Descrivere, persuadere, provare: tre funzioni del linguaggio retorico nell'esperienza giuridico-forense», del quale sono stati partecipi professori e ricercatori delle Università di Padova, Trento, Verona e Torino.Pubblicazioni consigliate
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