In questi ultimi decenni sono state sollevate allarmate preoccupazioni sulla carenza di disponibilità idrica che interesserebbe anche il nostro paese. Si può tuttavia osservare, fortunatamente, che la quantità d’acqua resa annualmente disponibile sotto forma di precipitazione efficace è alquanto superiore ai fabbisogni, ancorché distribuita nello spazio e, ovviamente, nel tempo in modo diverso dalla richiesta. Il solo modo per compensare gli sfasamenti tra produzione della risorsa e suo utilizzo è la realizzazione di serbatoi artificiali. È peraltro da osservare che i luoghi, ove per motivi geologici, topografici e antropici, era possibile realizzare serbatoi di elevata capacità con bacini sottesi adeguati, sono per la maggior parte stati già sfruttati. È ora necessario ricercare siti ove sia possibile la realizzazione di serbatoi di capacità significativa anche in presenza di limitati bacini imbriferi. L’acqua dovrà quindi essere addotta all’invaso, con canali di gronda, ossia con canali o gallerie funzionanti a pelo libero od in pressione che prelevino la risorsa da corsi d’acqua non appartenenti al bacino sotteso dallo sbarramento e la conducano all’invaso. Da qui l’acqua sarà poi addotta ai luoghi di utilizzo. L’idea non è certo nuova, si hanno infatti applicazioni significative di grandi trasferimenti, per uso idroelettrico, da oltre 60 anni; questi tipi di intervento sono in questi ultimi decenni molto più facili che in passato per l’introduzione, nello scavo delle gallerie, delle TBM (le cosiddette frese o talpe). I serbatoi di nuova realizzazione devono possibilmente avere capacità tale da consentire una regolazione pluriannuale, ossia avere una capacità superiore a quella necessaria per la gestione dell’anno medio per poter far fronte ad anni con deflussi inferiori alla media utilizzando i volumi invasati, e tenuti disponibili, in anni idrologicamente abbondanti. Nella lezione, dopo una premessa sulla necessità di realizzare schemi idrici con canali di gronda, vengono trattate le opere di captazione delle acque dai bacini allacciati e le modalità di adduzione al serbatoio.

Canali di gronda al servizio di grandi invasi

DA DEPPO, LUIGI
2007

Abstract

In questi ultimi decenni sono state sollevate allarmate preoccupazioni sulla carenza di disponibilità idrica che interesserebbe anche il nostro paese. Si può tuttavia osservare, fortunatamente, che la quantità d’acqua resa annualmente disponibile sotto forma di precipitazione efficace è alquanto superiore ai fabbisogni, ancorché distribuita nello spazio e, ovviamente, nel tempo in modo diverso dalla richiesta. Il solo modo per compensare gli sfasamenti tra produzione della risorsa e suo utilizzo è la realizzazione di serbatoi artificiali. È peraltro da osservare che i luoghi, ove per motivi geologici, topografici e antropici, era possibile realizzare serbatoi di elevata capacità con bacini sottesi adeguati, sono per la maggior parte stati già sfruttati. È ora necessario ricercare siti ove sia possibile la realizzazione di serbatoi di capacità significativa anche in presenza di limitati bacini imbriferi. L’acqua dovrà quindi essere addotta all’invaso, con canali di gronda, ossia con canali o gallerie funzionanti a pelo libero od in pressione che prelevino la risorsa da corsi d’acqua non appartenenti al bacino sotteso dallo sbarramento e la conducano all’invaso. Da qui l’acqua sarà poi addotta ai luoghi di utilizzo. L’idea non è certo nuova, si hanno infatti applicazioni significative di grandi trasferimenti, per uso idroelettrico, da oltre 60 anni; questi tipi di intervento sono in questi ultimi decenni molto più facili che in passato per l’introduzione, nello scavo delle gallerie, delle TBM (le cosiddette frese o talpe). I serbatoi di nuova realizzazione devono possibilmente avere capacità tale da consentire una regolazione pluriannuale, ossia avere una capacità superiore a quella necessaria per la gestione dell’anno medio per poter far fronte ad anni con deflussi inferiori alla media utilizzando i volumi invasati, e tenuti disponibili, in anni idrologicamente abbondanti. Nella lezione, dopo una premessa sulla necessità di realizzare schemi idrici con canali di gronda, vengono trattate le opere di captazione delle acque dai bacini allacciati e le modalità di adduzione al serbatoio.
2007
Tecniche per la difesa dall'inquinamento
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