Fra i “cavallucci marini” vengono comprese oltre 40 specie della famiglia Syngnathidae di grande interesse ornamentale. Benché le conoscenze relative alle loro esigenze nutrizionali, ambientali e gestionali siano state notevolmente incrementate negli ultimi anni, ancora scarse risultano essere quelle relative alle problematiche sanitarie che possono emergere in condizioni di stabulazione forzata in acquario. Nel maggio 2004 si è verificato un episodio di mortalità fra gli esemplari di Hippocampus barbouri ospitati presso un parco espositivo nazionale. I soggetti, importati dalle Filippine, durante il periodo di quarantena hanno presentato mortalità a stillicidio e comparsa di vaste aree di depigmentazione cutanea prevalentemente a carico della testa e della coda, talvolta ulcerate. Gli esemplari pervenuti in laboratorio sono stati sottoposti ad esame parassitologico, batteriologico ed istologico. All‟apertura della cavità corporea non si osservavano alterazioni evidenti a carico degli organi interni. L‟esame parassitologico ha permesso di osservare la presenza di rare metacercarie di trematodi Digenei a livello branchiale. L'esame microscopico di preparati su vetrino allestiti per impronta da milza e fegato e colorati con Ziehl-Neelsen classico e Ziehl-Neelsen modificato per Nocardia spp., ha evidenziato la presenza di batteri acido resistenti solo con la seconda metodica. L‟esame colturale per batteri è stato condotto da lesioni cutanee, rene, milza e cervello su Tryptic Soy Agar (TSA), TSA+2%NaCl, Brain Heart Infusion Agar (BHIA), Blood Agar (BA), Thiosulphate Citrate Bile Salts (TCBS), Glucose Yeast Extract +Penicillina+Acido Oxolinico Agar (GY+P+OX Agar), Flexibacter maritimum Medium (FMM), Middlebrook 7H10 e Löwenstein-Jensen, incubati a 25° C 1 e 30° C 1 fino a 2 mesi. In 24 ore si è osservata la crescita di colonie cremose, biancastre e sciamanti su TSA+2%NaCl, pigmentate in giallo su TCBS, identificate come Vibrio alginolyticus sulla base di test biochimici condotti sia in sistemi miniaturizzati in galleria che in macrometodo. Parallelamente si è evidenziata la crescita in 72h su TSA+2%NaCl, BA, BHI, Middlebrook 7H10, di colonie biancogiallastre a margini irregolari, rugose con morfologia “ad uovo fritto”. Le prove biochimiche hanno permesso di definire quest‟ultimo ceppo batterico come ossidasi negativo, catalasi positivo, immobile, nitrati negativo, arisulfatasi negativo, ureasi positivo, non idrolizzante xantina, ipoxantina e tiroxina e resistente al lisozima. Sono state condotte prove di crescita a diverse temperature e su terreni selettivi, utilizzando inoltre sistemi di identificazione in micrometodo API ZYM, API 20C AUX e API 50CH come descritto da Kattar et al. (2001). In base alle caratteristiche fenotipiche il germe è stato identificato come Tsukamurella paurometabola. L‟esame istologico condotto con Ematossilina-Eosina, Giemsa, PAS e Ziehl-Neelsen ha permesso di osservare la presenza di edema branchiale con infiltrazione di cellule a granuli eosinofilici, grave degenerazione idropica e vacuolare del rene, necrosi dell‟epitelio dei tubuli con presenza di batteri acido resistenti all‟interno dei macrofagi del tessuto interstiziale. La muscolatura scheletrica si presentava gravemente necrotica con diffusa presenza di batteri. Interessante appare l'isolamento di T. paurometabola, actinomicete “nocardioforme” strettamente correlato al genere Mycobacterium, e di V. alginolyticus nel corso di un grave episodio morboso osservato in cavallucci marini stabulati in un acquario pubblico nazionale. Entrambi i microrganismi, considerati ubiquitari in ambiente acquatico, potrebbero essere in grado di causare patologia in seguito a forti condizionamenti ambientali e fattori stressanti.
Isolamento di Tsukamurella pautometabola e Vibrio alginolyticus da Hippocampus barbouri (Barbour’s Sea- Horse) stabulati in acquario.
MARCER, FEDERICA;QUAGLIO, FRANCESCO;
2004
Abstract
Fra i “cavallucci marini” vengono comprese oltre 40 specie della famiglia Syngnathidae di grande interesse ornamentale. Benché le conoscenze relative alle loro esigenze nutrizionali, ambientali e gestionali siano state notevolmente incrementate negli ultimi anni, ancora scarse risultano essere quelle relative alle problematiche sanitarie che possono emergere in condizioni di stabulazione forzata in acquario. Nel maggio 2004 si è verificato un episodio di mortalità fra gli esemplari di Hippocampus barbouri ospitati presso un parco espositivo nazionale. I soggetti, importati dalle Filippine, durante il periodo di quarantena hanno presentato mortalità a stillicidio e comparsa di vaste aree di depigmentazione cutanea prevalentemente a carico della testa e della coda, talvolta ulcerate. Gli esemplari pervenuti in laboratorio sono stati sottoposti ad esame parassitologico, batteriologico ed istologico. All‟apertura della cavità corporea non si osservavano alterazioni evidenti a carico degli organi interni. L‟esame parassitologico ha permesso di osservare la presenza di rare metacercarie di trematodi Digenei a livello branchiale. L'esame microscopico di preparati su vetrino allestiti per impronta da milza e fegato e colorati con Ziehl-Neelsen classico e Ziehl-Neelsen modificato per Nocardia spp., ha evidenziato la presenza di batteri acido resistenti solo con la seconda metodica. L‟esame colturale per batteri è stato condotto da lesioni cutanee, rene, milza e cervello su Tryptic Soy Agar (TSA), TSA+2%NaCl, Brain Heart Infusion Agar (BHIA), Blood Agar (BA), Thiosulphate Citrate Bile Salts (TCBS), Glucose Yeast Extract +Penicillina+Acido Oxolinico Agar (GY+P+OX Agar), Flexibacter maritimum Medium (FMM), Middlebrook 7H10 e Löwenstein-Jensen, incubati a 25° C 1 e 30° C 1 fino a 2 mesi. In 24 ore si è osservata la crescita di colonie cremose, biancastre e sciamanti su TSA+2%NaCl, pigmentate in giallo su TCBS, identificate come Vibrio alginolyticus sulla base di test biochimici condotti sia in sistemi miniaturizzati in galleria che in macrometodo. Parallelamente si è evidenziata la crescita in 72h su TSA+2%NaCl, BA, BHI, Middlebrook 7H10, di colonie biancogiallastre a margini irregolari, rugose con morfologia “ad uovo fritto”. Le prove biochimiche hanno permesso di definire quest‟ultimo ceppo batterico come ossidasi negativo, catalasi positivo, immobile, nitrati negativo, arisulfatasi negativo, ureasi positivo, non idrolizzante xantina, ipoxantina e tiroxina e resistente al lisozima. Sono state condotte prove di crescita a diverse temperature e su terreni selettivi, utilizzando inoltre sistemi di identificazione in micrometodo API ZYM, API 20C AUX e API 50CH come descritto da Kattar et al. (2001). In base alle caratteristiche fenotipiche il germe è stato identificato come Tsukamurella paurometabola. L‟esame istologico condotto con Ematossilina-Eosina, Giemsa, PAS e Ziehl-Neelsen ha permesso di osservare la presenza di edema branchiale con infiltrazione di cellule a granuli eosinofilici, grave degenerazione idropica e vacuolare del rene, necrosi dell‟epitelio dei tubuli con presenza di batteri acido resistenti all‟interno dei macrofagi del tessuto interstiziale. La muscolatura scheletrica si presentava gravemente necrotica con diffusa presenza di batteri. Interessante appare l'isolamento di T. paurometabola, actinomicete “nocardioforme” strettamente correlato al genere Mycobacterium, e di V. alginolyticus nel corso di un grave episodio morboso osservato in cavallucci marini stabulati in un acquario pubblico nazionale. Entrambi i microrganismi, considerati ubiquitari in ambiente acquatico, potrebbero essere in grado di causare patologia in seguito a forti condizionamenti ambientali e fattori stressanti.Pubblicazioni consigliate
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