L‟ombrina boccadoro (Argyrosomus regius) rappresenta una specie ittica innovativa di grande interesse per la maricoltura nazionale in relazione alle ottime performance di crescita in allevamento (oltre 1500 g in un anno) ed all‟elevato valore commerciale delle carni. Lo sfruttamento produttivo di questa specie nel nostro paese è recente e si basa essenzialmente sull‟ingrasso di avannotti provenienti dall‟estero. Il rischio di introduzione di patogeni nuovi per il territorio nazionale e quindi considerevole soprattutto in relazione alle scarse conoscenze sulle patologie più comuni in questa specie ittica. In seguito a ripetuti episodi di mortalità registrati da oltre 3 mesi in un allevamento intensivo di A. regius, nella primavera 2004 sono pervenuti in laboratorio alcuni soggetti (2,5 kg peso medio), a scopo diagnostico. Le osservazioni cliniche condotte sui soggetti colpiti riferivano di sintomatologia nervosa, con episodi di letargia e atassia natatoria, e presenza di estese lesioni cutanee. All‟esame necroscopico si evidenziavano enucleazione del globo oculare, talvolta con processo di cicatrizzazione in corso, lesioni cutanee caratterizzate dalla contemporanea presenza di aree emorragiche, ulcere, o estese erosioni in cui erano presenti numerosi noduli bianco-giallastri. All‟apertura della cavità corporea la presenza di noduli bianco-giallastri di varie dimensioni era rilevabile anche a carico di milza, rene e cuore. L‟esame parassitologico ha dato sempre esito negativo. L‟esame microscopico di preparati su vetrino allestiti da lesioni cutanee, rene e milza e colorati sia con Ziehl-Neelsen (ZN) classico che ZN modificato per Nocardia spp. in questi organi ha evidenziato la presenza di batteri ramificati acido resistenti solo con la seconda metodica. L‟esame colturale per batteri condotto da rene, milza e cervello su Tryptic Soy Agar (TSA), TSA+2%NaCl, Brain Heart Infusion Agar (BHIA), Blood Agar (BA) e Löwenstein-Jensen, incubati a 25°C 1 e 30°C 1 fino a 2 mesi, ha permesso di isolare su TSA, TSA+2%NaCl, BHIA e BA colonie biancastre identificate mediante prove in macro e micrometodo come Edwardsiella tarda e su Löwenstein-Jensen, BA e BHI colonie biancogiallastre positive alla colorazione di ZN modificata per Nocardia spp. Su questi ultimi isolati sono state eseguite prove di crescita su terreni selettivi e a diverse temperature, prove di resistenza al lisozima, riduzione dei nitrati e utilizzo dell‟urea. Per l‟identificazione sono stati inoltre utilizzati i sistemi in micrometodo API 20E, 20C AUX e 50CH. Le caratteristiche fenotipiche ottenute hanno permesso di ascrivere il germe isolato al genere Nocardia. L‟appartenenza a questo genere è stata confermata anche mediante PCR-RFLP di un frammento di 439 bp del gene hsp65. All‟esame istologico, effettuato su porzioni di cute, branchie, milza, rene, fegato, cuore, cervello, occhio e gonadi con colorazione Ematossilina- Eosina, Ziehl-Neelsen (ZN) e metodo modificato di Fite Faraco per Nocardia, si osservavano focolai nodulari, purulenti, granulomatosi e disseminati nel derma, muscolo, rene, milza, cuore, testicolo e, meno frequentemente, nel tessuto epatopancreatico, la cui configurazione in termini di processo suppurativo o granulomatoso era differenziabile in rapporto alla fase acuta o cronica della lesione. A livello branchiale erano evidenti ascessi nei filamenti e batteri tra gli spazi interlamellari con infiltrazione granulocitari. Il quadro sintomatologico, anatomopatologico e istologico riscontrato nei soggetti esaminati è risultato sovrapponibile a precedenti descrizioni di episodi di Nocardiosi in pesci marini osservati all‟estero.
Episodio di nocardiosi in ombrine boccadoro (Argyrosomus regius) d’allevamento.
MARCER, FEDERICA;QUAGLIO, FRANCESCO;
2004
Abstract
L‟ombrina boccadoro (Argyrosomus regius) rappresenta una specie ittica innovativa di grande interesse per la maricoltura nazionale in relazione alle ottime performance di crescita in allevamento (oltre 1500 g in un anno) ed all‟elevato valore commerciale delle carni. Lo sfruttamento produttivo di questa specie nel nostro paese è recente e si basa essenzialmente sull‟ingrasso di avannotti provenienti dall‟estero. Il rischio di introduzione di patogeni nuovi per il territorio nazionale e quindi considerevole soprattutto in relazione alle scarse conoscenze sulle patologie più comuni in questa specie ittica. In seguito a ripetuti episodi di mortalità registrati da oltre 3 mesi in un allevamento intensivo di A. regius, nella primavera 2004 sono pervenuti in laboratorio alcuni soggetti (2,5 kg peso medio), a scopo diagnostico. Le osservazioni cliniche condotte sui soggetti colpiti riferivano di sintomatologia nervosa, con episodi di letargia e atassia natatoria, e presenza di estese lesioni cutanee. All‟esame necroscopico si evidenziavano enucleazione del globo oculare, talvolta con processo di cicatrizzazione in corso, lesioni cutanee caratterizzate dalla contemporanea presenza di aree emorragiche, ulcere, o estese erosioni in cui erano presenti numerosi noduli bianco-giallastri. All‟apertura della cavità corporea la presenza di noduli bianco-giallastri di varie dimensioni era rilevabile anche a carico di milza, rene e cuore. L‟esame parassitologico ha dato sempre esito negativo. L‟esame microscopico di preparati su vetrino allestiti da lesioni cutanee, rene e milza e colorati sia con Ziehl-Neelsen (ZN) classico che ZN modificato per Nocardia spp. in questi organi ha evidenziato la presenza di batteri ramificati acido resistenti solo con la seconda metodica. L‟esame colturale per batteri condotto da rene, milza e cervello su Tryptic Soy Agar (TSA), TSA+2%NaCl, Brain Heart Infusion Agar (BHIA), Blood Agar (BA) e Löwenstein-Jensen, incubati a 25°C 1 e 30°C 1 fino a 2 mesi, ha permesso di isolare su TSA, TSA+2%NaCl, BHIA e BA colonie biancastre identificate mediante prove in macro e micrometodo come Edwardsiella tarda e su Löwenstein-Jensen, BA e BHI colonie biancogiallastre positive alla colorazione di ZN modificata per Nocardia spp. Su questi ultimi isolati sono state eseguite prove di crescita su terreni selettivi e a diverse temperature, prove di resistenza al lisozima, riduzione dei nitrati e utilizzo dell‟urea. Per l‟identificazione sono stati inoltre utilizzati i sistemi in micrometodo API 20E, 20C AUX e 50CH. Le caratteristiche fenotipiche ottenute hanno permesso di ascrivere il germe isolato al genere Nocardia. L‟appartenenza a questo genere è stata confermata anche mediante PCR-RFLP di un frammento di 439 bp del gene hsp65. All‟esame istologico, effettuato su porzioni di cute, branchie, milza, rene, fegato, cuore, cervello, occhio e gonadi con colorazione Ematossilina- Eosina, Ziehl-Neelsen (ZN) e metodo modificato di Fite Faraco per Nocardia, si osservavano focolai nodulari, purulenti, granulomatosi e disseminati nel derma, muscolo, rene, milza, cuore, testicolo e, meno frequentemente, nel tessuto epatopancreatico, la cui configurazione in termini di processo suppurativo o granulomatoso era differenziabile in rapporto alla fase acuta o cronica della lesione. A livello branchiale erano evidenti ascessi nei filamenti e batteri tra gli spazi interlamellari con infiltrazione granulocitari. Il quadro sintomatologico, anatomopatologico e istologico riscontrato nei soggetti esaminati è risultato sovrapponibile a precedenti descrizioni di episodi di Nocardiosi in pesci marini osservati all‟estero.Pubblicazioni consigliate
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