In ambiente montano la viabilità silvo-pastorale produce effetti significativi sugli assetti idro-morfologici del territorio con conseguenze sui processi erosivi e sulla dinamica dei sedimenti. L’alterazione dei deflussi idrici da parte dei segmenti viari ha come potenziale conseguenza l’innesco di erosioni superficiali e di fenomeni di dissesto, sia alla scala del singolo segmento stradale che a quella di versante e di bacino, con conseguente incremento del livello di pericolosità a cui vengono esposti eventuali insediamenti, infrastrutture ed attività antropiche. A scala diversa e con un diverso livello di intensità lo stesso problema può verificarsi anche per la rete di sentieri ad alta percorrenza in aree interessate da un significativo flusso turistico quali parchi e riserve. È quindi di grande rilevanza poter individuare le aree soggette, o potenzialmente soggette, a tali processi di instabilità ed intervenire o per mitigare il problema o in modo preventivo per evitarne il manifestarsi in futuro. Questa nota propone un metodo speditivo e oggettivo per l’individuazione delle aree potenzialmente soggette a fenomeni di dissesto dovuti all’azione idroerosiva derivante dall’alterazione dei deflussi idrici da parte di strade forestali o sentieri. L’analisi è condotta utilizzando la topografia ad alta risoluzione con modelli digitali del terreno (DTM) derivati da rilievo LiDAR ad una risoluzione di cella ≤ 1 m. La metodologia proposta consiste nel calcolo di un indicatore di alterazione del deflusso mediante la comparazione dell’area drenata ricavata da DTM filtrato su finestra (kernel) e area drenata ricavata da DTM originale. I risultati hanno portato alle seguenti osservazioni: i) le alterazioni dei deflussi più evidenti hanno riguardato quelle porzioni di territorio interessate da strade per le quali sono stati riscontrati in campo evidenti fenomeni di dissesto, ii) è stato possibile evidenziare, là dove era possibile impiegare un DTM di 0.5 m, erosioni superficiali dovute ad alterazioni di deflusso su sentieri di trekking. Il metodo proposto permette di ricavare in modo totalmente oggettivo, su ampie porzioni di territorio montano, un indicatore capace di riconoscere le aree potenzialmente soggette a fenomeni di dissesto derivati dall’azione antropica.. Il metodo sviluppato si pone come una prima e speditiva analisi,suscettibile di affinamenti in base ad applicazioni di tipo modellistico e verifiche in campo, ma in se utilizzabile per programmare interventi utili alla mitigazione degli effetti indesiderati della presenza delle infrastrutture viarie.
L’ALTERAZIONE DEI DEFLUSSI IDRICI SUPERFICIALI DA PARTE DEI SEGMENTI VIARI E DEI SENTIERI: L’EFFICACIA DELLA TOPOGRAFIA AD ALTA RISOLUZIONE
TAROLLI, PAOLO;CALLIGARO, SIMONE;DALLA FONTANA, GIANCARLO
2011
Abstract
In ambiente montano la viabilità silvo-pastorale produce effetti significativi sugli assetti idro-morfologici del territorio con conseguenze sui processi erosivi e sulla dinamica dei sedimenti. L’alterazione dei deflussi idrici da parte dei segmenti viari ha come potenziale conseguenza l’innesco di erosioni superficiali e di fenomeni di dissesto, sia alla scala del singolo segmento stradale che a quella di versante e di bacino, con conseguente incremento del livello di pericolosità a cui vengono esposti eventuali insediamenti, infrastrutture ed attività antropiche. A scala diversa e con un diverso livello di intensità lo stesso problema può verificarsi anche per la rete di sentieri ad alta percorrenza in aree interessate da un significativo flusso turistico quali parchi e riserve. È quindi di grande rilevanza poter individuare le aree soggette, o potenzialmente soggette, a tali processi di instabilità ed intervenire o per mitigare il problema o in modo preventivo per evitarne il manifestarsi in futuro. Questa nota propone un metodo speditivo e oggettivo per l’individuazione delle aree potenzialmente soggette a fenomeni di dissesto dovuti all’azione idroerosiva derivante dall’alterazione dei deflussi idrici da parte di strade forestali o sentieri. L’analisi è condotta utilizzando la topografia ad alta risoluzione con modelli digitali del terreno (DTM) derivati da rilievo LiDAR ad una risoluzione di cella ≤ 1 m. La metodologia proposta consiste nel calcolo di un indicatore di alterazione del deflusso mediante la comparazione dell’area drenata ricavata da DTM filtrato su finestra (kernel) e area drenata ricavata da DTM originale. I risultati hanno portato alle seguenti osservazioni: i) le alterazioni dei deflussi più evidenti hanno riguardato quelle porzioni di territorio interessate da strade per le quali sono stati riscontrati in campo evidenti fenomeni di dissesto, ii) è stato possibile evidenziare, là dove era possibile impiegare un DTM di 0.5 m, erosioni superficiali dovute ad alterazioni di deflusso su sentieri di trekking. Il metodo proposto permette di ricavare in modo totalmente oggettivo, su ampie porzioni di territorio montano, un indicatore capace di riconoscere le aree potenzialmente soggette a fenomeni di dissesto derivati dall’azione antropica.. Il metodo sviluppato si pone come una prima e speditiva analisi,suscettibile di affinamenti in base ad applicazioni di tipo modellistico e verifiche in campo, ma in se utilizzabile per programmare interventi utili alla mitigazione degli effetti indesiderati della presenza delle infrastrutture viarie.Pubblicazioni consigliate
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