Il saggio sviluppa una lettura critica in parallelo dei progetti di abitazioni di Luigi Cosenza – case unifamiliari, collettive, popolari – e della Storia dell’Abitazione, denso e corposo volume, e tuttavia poco noto, frutto di una lunghissima ricerca dell’ingegnere-architetto napoletano. Riallineate lungo un itinerario temporale, le case di Luigi Cosenza assumono un senso unitario che, riassorbendo contraddizioni, ritardi, ripensamenti, tende a restituire un complessivo progetto dell’abitazione cui farà eco nel 1974 la pubblicazione della Storia dell’Abitazione. Il ‘progetto’ e la ‘storia’ dell’abitazione si rivelano essere due facce, complementari, della stessa opera di teorico dell’architettura e di progettista, di raffinato intellettuale e di architetto militante, e finiscono per spiegarsi a vicenda, ciascuno è la chiave per comprendere l’altro. La ‘storia’ sembra ereditare solida sistematicità ed estensione dal metodo storico comparativo ottocentesco e tuttavia aderisce programmaticamente alla logica di uno studio di storia materiale fondato sull’analisi dei rapporti di produzione. La casa è progettata per la felicità dell’uomo, per la sua libertà, per la dignità, per la giustizia sociale; la forma architettonica della casa è “gioiosa impronta della creazione umana sulla natura dominata e trasformata secondo le aspirazioni dell’uomo”. Nel saggio, le case di Cosenza vengono studiate alla luce delle osservazioni dell’autore, se ne rintracciano così le matrici e le intenzioni formali, ma anche i fondamenti nella storia passata e contemporanea e le aspirazioni sociali e politiche, allo stesso tempo utopistiche e tuttavia estremamente concrete.
Il progetto dell’abitazione
STENDARDO, LUIGI
2006
Abstract
Il saggio sviluppa una lettura critica in parallelo dei progetti di abitazioni di Luigi Cosenza – case unifamiliari, collettive, popolari – e della Storia dell’Abitazione, denso e corposo volume, e tuttavia poco noto, frutto di una lunghissima ricerca dell’ingegnere-architetto napoletano. Riallineate lungo un itinerario temporale, le case di Luigi Cosenza assumono un senso unitario che, riassorbendo contraddizioni, ritardi, ripensamenti, tende a restituire un complessivo progetto dell’abitazione cui farà eco nel 1974 la pubblicazione della Storia dell’Abitazione. Il ‘progetto’ e la ‘storia’ dell’abitazione si rivelano essere due facce, complementari, della stessa opera di teorico dell’architettura e di progettista, di raffinato intellettuale e di architetto militante, e finiscono per spiegarsi a vicenda, ciascuno è la chiave per comprendere l’altro. La ‘storia’ sembra ereditare solida sistematicità ed estensione dal metodo storico comparativo ottocentesco e tuttavia aderisce programmaticamente alla logica di uno studio di storia materiale fondato sull’analisi dei rapporti di produzione. La casa è progettata per la felicità dell’uomo, per la sua libertà, per la dignità, per la giustizia sociale; la forma architettonica della casa è “gioiosa impronta della creazione umana sulla natura dominata e trasformata secondo le aspirazioni dell’uomo”. Nel saggio, le case di Cosenza vengono studiate alla luce delle osservazioni dell’autore, se ne rintracciano così le matrici e le intenzioni formali, ma anche i fondamenti nella storia passata e contemporanea e le aspirazioni sociali e politiche, allo stesso tempo utopistiche e tuttavia estremamente concrete.Pubblicazioni consigliate
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