Nei settori quali la moda e l’arredamento, alcune imprese italiane hanno dimostrato una costante tensione verso la ricerca di nuove forme e di nuovi significati espressivi. Rispetto ad altri sistemi industriali concentrati sugli aspetti hard (dimensione tecnica e funzionale) del prodotto, quello italiano appare votato a giocare un proprio ruolo sugli aspetti soft ed immateriali. Come è stato più volte osservato (cfr. l'analisi elaborata da Pambianco, Strategie d'Impresa, il Sole 24 Ore, 2 marzo 2003), la natura, per così dire “frivola”, della nostra industria esprime valori reali molto consistenti. Alcune imprese italiane della moda, ad esempio, hanno saputo raggiungere quando non oltrepassare aziende più tradizionali: ai valori di borsa dell’inizio del 2003, Luxottica valeva più di Fiat (4.713 milioni di euro contro 3.392), Bulgari circa la metà di Pirelli (853 contro 1.558 milioni), e Tod's quasi quanto Alitalia (722 contro 916). Nel primo semestre 2004 la crescita dei ricavi è continuata: a cambi costanti è del 14% per Tod’s, del 11% per Hugo Boss e per Bulgari, Marzotto e Prada hanno sfiorato la doppia cifra ampiamente superata da Giorgio Armani (cfr. Emanuele Scarci, Il Sole-24Ore, 9.8.04, p. 6).
L'innovazione in azienda tra creatività e design
BETTIOL, MARCO;
2005
Abstract
Nei settori quali la moda e l’arredamento, alcune imprese italiane hanno dimostrato una costante tensione verso la ricerca di nuove forme e di nuovi significati espressivi. Rispetto ad altri sistemi industriali concentrati sugli aspetti hard (dimensione tecnica e funzionale) del prodotto, quello italiano appare votato a giocare un proprio ruolo sugli aspetti soft ed immateriali. Come è stato più volte osservato (cfr. l'analisi elaborata da Pambianco, Strategie d'Impresa, il Sole 24 Ore, 2 marzo 2003), la natura, per così dire “frivola”, della nostra industria esprime valori reali molto consistenti. Alcune imprese italiane della moda, ad esempio, hanno saputo raggiungere quando non oltrepassare aziende più tradizionali: ai valori di borsa dell’inizio del 2003, Luxottica valeva più di Fiat (4.713 milioni di euro contro 3.392), Bulgari circa la metà di Pirelli (853 contro 1.558 milioni), e Tod's quasi quanto Alitalia (722 contro 916). Nel primo semestre 2004 la crescita dei ricavi è continuata: a cambi costanti è del 14% per Tod’s, del 11% per Hugo Boss e per Bulgari, Marzotto e Prada hanno sfiorato la doppia cifra ampiamente superata da Giorgio Armani (cfr. Emanuele Scarci, Il Sole-24Ore, 9.8.04, p. 6).Pubblicazioni consigliate
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