In Emilia-Romagna il 98% di movimenti franosi è rappresentato da riattivazioni di frane complesse quiescenti caratterizzate da scivolamenti roto-traslativi in nicchia e colate di terra, la cui rimobilizzazione avviene a seguito di precipitazioni prolungate e intense. Per le modeste dimensioni, la rappresentatività del cinematismo, l'accessibilità e lo stato di attività, la frana di Ca' di Malta (Grizzana Morandi, BO) è stata scelta come sito campione per testare un integrato sistema di monitoraggio che permetta di misurare fenomeni di spostamento superficiale e variazioni di volume. A tale scopo si è adottata una rete a multisensore in cui combinare differenti tecniche di monitoraggio quali la fotogrammetria digitale ed il GPS in modalità rapido-statica e cinematica. L'applicazione di tecniche GPS e fotogrammetriche allo studio dei fenomeni franosi rappresenta un potente strumento per il controllo dei movimenti e delle deformazioni che generalmente precedono le fasi parossistiche di rottura di un versante. La tecnica GPS permette infatti di ottenere tali risultati con un costo relativo molto minore rispetto a quello rappresentato da ripetute riprese aerofotogrammetriche, in tempi brevi rispetto alle consuete tecniche topografiche, con un grado di affidabilità significativo se comparato all'entità degli spostamenti superficiali attesi
Tecniche di monitoraggio di movimenti franosi: applicazione alla frana di Ca' di Malta
FABRIS, MASSIMO;
2001
Abstract
In Emilia-Romagna il 98% di movimenti franosi è rappresentato da riattivazioni di frane complesse quiescenti caratterizzate da scivolamenti roto-traslativi in nicchia e colate di terra, la cui rimobilizzazione avviene a seguito di precipitazioni prolungate e intense. Per le modeste dimensioni, la rappresentatività del cinematismo, l'accessibilità e lo stato di attività, la frana di Ca' di Malta (Grizzana Morandi, BO) è stata scelta come sito campione per testare un integrato sistema di monitoraggio che permetta di misurare fenomeni di spostamento superficiale e variazioni di volume. A tale scopo si è adottata una rete a multisensore in cui combinare differenti tecniche di monitoraggio quali la fotogrammetria digitale ed il GPS in modalità rapido-statica e cinematica. L'applicazione di tecniche GPS e fotogrammetriche allo studio dei fenomeni franosi rappresenta un potente strumento per il controllo dei movimenti e delle deformazioni che generalmente precedono le fasi parossistiche di rottura di un versante. La tecnica GPS permette infatti di ottenere tali risultati con un costo relativo molto minore rispetto a quello rappresentato da ripetute riprese aerofotogrammetriche, in tempi brevi rispetto alle consuete tecniche topografiche, con un grado di affidabilità significativo se comparato all'entità degli spostamenti superficiali attesiPubblicazioni consigliate
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