Diversi studi e indagini di campo concordano nell’affermare che la laguna di Venezia, nella sua configurazione attuale, è soggetta ad un processo di erosione generalizzato che riguarda principalmente bassifondi e barene. Il tentativo di descrivere il processo di erosione attualmente in atto considerando esclusi-vamente la risospensione dovuta alle correnti di marea è sicuramente incompleto. Infatti, affinché un sedi-mento possa essere risospeso la corrente deve essere caratterizzata da velocità sufficientemente elevate e ciò, per le correnti di marea nella laguna di Venezia, si realizza esclusivamente nei canali principali che si dipar-tono dalle bocche. Per spiegare i processi erosivi che interessano le barene e i bassifondi è necessario consi-derare il fenomeno del moto ondoso il quale, anche se relativamente modesto, è in grado di sviluppare sforzi al fondo sufficienti a produrre la sospensione del materiale solido. Dato il particolare ambiente lagunare, ca-ratterizzato da forti variazioni spaziali delle quote batimetriche e dalla consistente presenza di aree emerse o temporaneamente emerse, per indagare questi processi si è reso necessario sviluppare un particolare modello di previsione del moto ondoso prodotto da vento. Il modello si basa sulla soluzione agli elementi finiti dell'e-quazione di conservazione dell’azione d’onda opportunamente modificata e fornisce, una volta nota la for-zante meteorologica che alimenta il moto ondoso, il valore dell’altezza d’onda istantanea su ciascuna delle maglie con cui è stato discretizzato il dominio di calcolo e lo sforzo al fondo prodotto dalla propagazione dell’onda stessa. Nel presente lavoro, oltre alla descrizione delle modifiche apportate all'equazione per la conservazione dell'azione d'onda e alla descrizione del modello matematico, sono illustrati e discussi le prime applicazioni di previsione del moto ondoso nella laguna di Venezia e il confronto tra i risultati del modello e alcuni rilievi sperimentali.
Un modello di generazione e propagazione del moto ondoso in laguna di Venezia
CARNIELLO, LUCA;D'ALPAOS, LUIGI;DEFINA, ANDREA
2004
Abstract
Diversi studi e indagini di campo concordano nell’affermare che la laguna di Venezia, nella sua configurazione attuale, è soggetta ad un processo di erosione generalizzato che riguarda principalmente bassifondi e barene. Il tentativo di descrivere il processo di erosione attualmente in atto considerando esclusi-vamente la risospensione dovuta alle correnti di marea è sicuramente incompleto. Infatti, affinché un sedi-mento possa essere risospeso la corrente deve essere caratterizzata da velocità sufficientemente elevate e ciò, per le correnti di marea nella laguna di Venezia, si realizza esclusivamente nei canali principali che si dipar-tono dalle bocche. Per spiegare i processi erosivi che interessano le barene e i bassifondi è necessario consi-derare il fenomeno del moto ondoso il quale, anche se relativamente modesto, è in grado di sviluppare sforzi al fondo sufficienti a produrre la sospensione del materiale solido. Dato il particolare ambiente lagunare, ca-ratterizzato da forti variazioni spaziali delle quote batimetriche e dalla consistente presenza di aree emerse o temporaneamente emerse, per indagare questi processi si è reso necessario sviluppare un particolare modello di previsione del moto ondoso prodotto da vento. Il modello si basa sulla soluzione agli elementi finiti dell'e-quazione di conservazione dell’azione d’onda opportunamente modificata e fornisce, una volta nota la for-zante meteorologica che alimenta il moto ondoso, il valore dell’altezza d’onda istantanea su ciascuna delle maglie con cui è stato discretizzato il dominio di calcolo e lo sforzo al fondo prodotto dalla propagazione dell’onda stessa. Nel presente lavoro, oltre alla descrizione delle modifiche apportate all'equazione per la conservazione dell'azione d'onda e alla descrizione del modello matematico, sono illustrati e discussi le prime applicazioni di previsione del moto ondoso nella laguna di Venezia e il confronto tra i risultati del modello e alcuni rilievi sperimentali.Pubblicazioni consigliate
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