Tra i contaminanti ambientali che trovano larga diffusione in aree marine costiere a forte impatto antropico, si colloca una categoria di sostanze chimiche ad attività estrogenica, definite come endocrine disruptors (ED), distruttori endocrini. Si tratta di un gruppo eterogeneo di composti, sia naturali che di sintesi (xeno-estrogeni), in grado di interferire con i normali processi endocrini di molti organismi, sia vertebrati che invertebrati. Mimando l’azione degli estrogeni endogeni, gli ED possono indurre una risposta ormonale anomala, come l’induzione delle vitellogenine (Vg), precursori delle componenti proteiche del tuorlo. In questo lavoro, i potenziali effetti estrogenici di ED sono stati valutati su popolazioni di vongole (Tapes philippinarum) provenienti da siti noti per essere caratterizzati da un diverso grado di impatto antropico nella Laguna di Venezia. I molluschi sono stati raccolti in 3 differenti aree lagunari: Marghera (MA), caratterizzata da una forte contaminazione di natura industriale, Campalto(CA), area di immissione dei reflui di un impianto di depurazione e Poveglia (PO), come possibile sito di riferimento. I fenomeni di induzione di proteine Vg-like sono stati studiati mediante il metodo ALP (alkali-labile phosphate) sia nell’emolinfa che nella ghiandola digestiva dei maschi (in condizioni normali i loro livelli di Vg sono praticamente nulli) e delle femmine della specie. Negli stessi esemplari sono stati anche determinati la concentrazione di Ca2+, come parametro strettamente correlato alla presenza di proteine Vg-like, e l’attività dell’acetilcolinesterasi (AChE), la cui inibizione è indice di esposizione a composti neurotossici. Complessivamente è stato evidenziato un livello di stress superiore nelle vongole del bacino centrale, meno accentuate sono le differenze tra CP e CNP. Ulteriori indagini e il confronto con altri indici di stress di tipo fisiologico potranno consentire una validazione dei metodi proposti e una conferma dei risultati ottenuti.

Biomarkers di esposizione a composti estrogenici e neurotossici nel bivalve Tapes philippinarum in Laguna di Venezia

MATOZZO, VALERIO;MARIN, MARIA
2004

Abstract

Tra i contaminanti ambientali che trovano larga diffusione in aree marine costiere a forte impatto antropico, si colloca una categoria di sostanze chimiche ad attività estrogenica, definite come endocrine disruptors (ED), distruttori endocrini. Si tratta di un gruppo eterogeneo di composti, sia naturali che di sintesi (xeno-estrogeni), in grado di interferire con i normali processi endocrini di molti organismi, sia vertebrati che invertebrati. Mimando l’azione degli estrogeni endogeni, gli ED possono indurre una risposta ormonale anomala, come l’induzione delle vitellogenine (Vg), precursori delle componenti proteiche del tuorlo. In questo lavoro, i potenziali effetti estrogenici di ED sono stati valutati su popolazioni di vongole (Tapes philippinarum) provenienti da siti noti per essere caratterizzati da un diverso grado di impatto antropico nella Laguna di Venezia. I molluschi sono stati raccolti in 3 differenti aree lagunari: Marghera (MA), caratterizzata da una forte contaminazione di natura industriale, Campalto(CA), area di immissione dei reflui di un impianto di depurazione e Poveglia (PO), come possibile sito di riferimento. I fenomeni di induzione di proteine Vg-like sono stati studiati mediante il metodo ALP (alkali-labile phosphate) sia nell’emolinfa che nella ghiandola digestiva dei maschi (in condizioni normali i loro livelli di Vg sono praticamente nulli) e delle femmine della specie. Negli stessi esemplari sono stati anche determinati la concentrazione di Ca2+, come parametro strettamente correlato alla presenza di proteine Vg-like, e l’attività dell’acetilcolinesterasi (AChE), la cui inibizione è indice di esposizione a composti neurotossici. Complessivamente è stato evidenziato un livello di stress superiore nelle vongole del bacino centrale, meno accentuate sono le differenze tra CP e CNP. Ulteriori indagini e il confronto con altri indici di stress di tipo fisiologico potranno consentire una validazione dei metodi proposti e una conferma dei risultati ottenuti.
2004
XXXV Congresso della Società Italiana di Biologia Marina
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