Recentemente lo sviluppo di biomateriali per l’ingegneria tessutale è stato indirizzato verso la progettazione di materiali biomimetici in grado di attivare specifiche risposte cellulari e di dirigere la formazione di nuovo tessuto mediante meccanismi di riconoscimento biomolecolare. Il riconoscimento dei materiali da parte delle cellule è stato ottenuto grazie alla modifica della superficie dei materiali, tramite metodi sia chimici che fisici, con l’utilizzo di molecole bioattive quali le proteine della matrice extracellulare (ECM) o piccole sequenze peptidiche derivate dalle proteine intere dell’ECM che possono dare interazioni specifiche con i recettori delle membrane cellulari. I materiali biomimetici così ottenuti possono mimare potenzialmente molte proprietà della matrice ECM a livello di differenti tessuti. Per esempio, scaffold biomimetici possono fornire un supporto per le interazioni cellula-matrice che promuovano la crescita di nuovo tessuto e l’incorporazione di sequenze peptidiche in un materiale possono renderlo degradabile da parte di specifici enzimi proteolitici. Nella progettazione di materiali biomimetici l’impiego di peptidi di sintesi biologicamente attivi al posto di proteine ad alto peso molecolare offre molteplici vantaggi in termini di costi, disponibilità, stabilità e versatilità durante i processi di ancoraggio.

Funzionalizzazione di superfici mediante peptidi

DI BELLO, CARLO;DETTIN, MONICA;BAGNO, ANDREA
2005

Abstract

Recentemente lo sviluppo di biomateriali per l’ingegneria tessutale è stato indirizzato verso la progettazione di materiali biomimetici in grado di attivare specifiche risposte cellulari e di dirigere la formazione di nuovo tessuto mediante meccanismi di riconoscimento biomolecolare. Il riconoscimento dei materiali da parte delle cellule è stato ottenuto grazie alla modifica della superficie dei materiali, tramite metodi sia chimici che fisici, con l’utilizzo di molecole bioattive quali le proteine della matrice extracellulare (ECM) o piccole sequenze peptidiche derivate dalle proteine intere dell’ECM che possono dare interazioni specifiche con i recettori delle membrane cellulari. I materiali biomimetici così ottenuti possono mimare potenzialmente molte proprietà della matrice ECM a livello di differenti tessuti. Per esempio, scaffold biomimetici possono fornire un supporto per le interazioni cellula-matrice che promuovano la crescita di nuovo tessuto e l’incorporazione di sequenze peptidiche in un materiale possono renderlo degradabile da parte di specifici enzimi proteolitici. Nella progettazione di materiali biomimetici l’impiego di peptidi di sintesi biologicamente attivi al posto di proteine ad alto peso molecolare offre molteplici vantaggi in termini di costi, disponibilità, stabilità e versatilità durante i processi di ancoraggio.
2005
Biomateriali: dagli impianti protesici alla medicina rigenerativa
9788855528368
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