Modelli e percorsi di sviluppo delle imprese sociali

Il cosiddetto terzo settore comprende un’ampia varietà di organizzazioni, tra loro diverse per profilo istituzionale, assetti di governance e modello di business, ma accomunate dal fatto di integrare due dimensioni (solo apparentemente) contrastanti: quella sociale e quella economico-manageriale. La prima è insita nella natura di queste organizzazioni, e si concretizza nella scelta delle attività da realizzare o nelle caratteristiche delle persone da impiegare. La seconda è necessaria per garantirne la continuità e, secondo alcuni, può avere un effetto leva sulla prima. Le imprese sociali attraversano oggi alcuni cambiamenti nel contesto competitivo e istituzionale: la trasformazione nelle politiche di outsourcing da parte di imprese private ed enti pubblici, l’aumento della competizione da parte delle imprese for profit, la progressiva riduzione delle agevolazioni fiscali. Si tratta di cambiamenti che richiedono un adeguamento delle strategie competitive, sia sotto il profilo del modello di business (numero e tipologia di attività svolte), sia della struttura organizzativa e dei sistemi operativi. L’obiettivo di questo lavoro è indagare i segnali di trasformazione che emergono nel sistema delle imprese sociali. Attraverso i dati sulle relazioni di fornitura a imprese private e amministrazioni pubbliche di trenta cooperative sociali (di tipo B) abbiamo definito una tassonomia di quattro modelli competitivi, definiti alla luce del modello di business adottato e del grado di formalizzazione della struttura organizzativa. Dai risultatati economici emerge che le imprese sociali che adottano una strategia multi-customer e multi-business e che hanno adeguato la propria struttura organizzativa hanno costruito un vantaggio competitivo apparentemente più sostenibile. I risultati dell’indagine confermano che dimensione sociale ed economico-manageriale sono reciprocamente compatibili, e indicano alcune modalità gestionali per raggiungere tale compatibilità.