Il capitolo riassume e discute una ricerca condotta nel nord dell’Italia, con 769 soggetti, 40.2% maschi, suddivisi in sei sottocampioni di lavoratori appartenenti a diversi settori lavorativi, i.e., ospedaliero, bancario, sportello postale, vendita. Le ipotesi erano che a) i lavoratori che occupano ruoli lavorativi di servizio provano sia consonanza emotiva, sia emozioni dissonanti, inappropriate che possono essere regolate attraverso la regolazione superficiale e la regolazione profonda; b) la frequenza con cui i lavoratori attivano la due modalità di regolazione varia in funzione della natura del ruolo lavorativo, caratterizzata in termini di frequenza e durata delle interazioni giornaliere con i clienti, ed anzianità lavorativa. c) il LE richiede ‘sforzo’, ossia l'attivazione di processi cognitivo-affettivi che consumano energie psichiche, ed ha, quindi, un costo psicofisico. Il benessere dei lavoratori, misurato dal livello di burnout, dalla frequenza di emozioni positive, negative, e deattivate, e dal livello di soddisfazione circa la propria vita, varia in funzione della frequenza con cui i lavoratori svolgono i due tipi di LE e del grado di consonanza emotiva. La serie di risultati ottenuti in questa ricerca ha evidenziato che la regolazione delle emozioni, osservata attraverso il costrutto multidimensionale del lavoro emotivo, è una componente molto importante del benessere psicofisico dei lavoratori che occupano ‘ruoli di servizio’, i.e., bancario, ospedaliero, postale, vendita, caratterizzati da varie interazioni con i clienti. La varietà delle interazioni riguarda sia la frequenza e la durata giornaliera con cui esse avvengono, sia la qualità stessa delle interazioni. I risultati nel complesso confermano l'ipotizzata esistenza di patterns di associazioni tra variabili complessi anziché lineari.
Benessere e regolazione delle emozioni in diversi contesti lavorativi
ZAMMUNER, VANDA;
2005
Abstract
Il capitolo riassume e discute una ricerca condotta nel nord dell’Italia, con 769 soggetti, 40.2% maschi, suddivisi in sei sottocampioni di lavoratori appartenenti a diversi settori lavorativi, i.e., ospedaliero, bancario, sportello postale, vendita. Le ipotesi erano che a) i lavoratori che occupano ruoli lavorativi di servizio provano sia consonanza emotiva, sia emozioni dissonanti, inappropriate che possono essere regolate attraverso la regolazione superficiale e la regolazione profonda; b) la frequenza con cui i lavoratori attivano la due modalità di regolazione varia in funzione della natura del ruolo lavorativo, caratterizzata in termini di frequenza e durata delle interazioni giornaliere con i clienti, ed anzianità lavorativa. c) il LE richiede ‘sforzo’, ossia l'attivazione di processi cognitivo-affettivi che consumano energie psichiche, ed ha, quindi, un costo psicofisico. Il benessere dei lavoratori, misurato dal livello di burnout, dalla frequenza di emozioni positive, negative, e deattivate, e dal livello di soddisfazione circa la propria vita, varia in funzione della frequenza con cui i lavoratori svolgono i due tipi di LE e del grado di consonanza emotiva. La serie di risultati ottenuti in questa ricerca ha evidenziato che la regolazione delle emozioni, osservata attraverso il costrutto multidimensionale del lavoro emotivo, è una componente molto importante del benessere psicofisico dei lavoratori che occupano ‘ruoli di servizio’, i.e., bancario, ospedaliero, postale, vendita, caratterizzati da varie interazioni con i clienti. La varietà delle interazioni riguarda sia la frequenza e la durata giornaliera con cui esse avvengono, sia la qualità stessa delle interazioni. I risultati nel complesso confermano l'ipotizzata esistenza di patterns di associazioni tra variabili complessi anziché lineari.Pubblicazioni consigliate
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