Numerosi recenti lavori sperimentali, presentati indipendentemente da parte di vari ricercatori, hanno dimostrato che il livello di pressione sonora di calpestio, rilevato al grezzo su solai laterocementizi privi di strato superiore di finitura, presenta un andamento in frequenza molto differente rispetto alle strutture orizzontali omogenee su cui viene basata la teoria dei classici modelli previsionali per la stima dell’isolamento al rumore di calpestio riportati nella norma EN 12354-2. Fino ad oggi i solai in laterizio e cemento sono stati considerati come elementi monolitici omogenei. Questa definizione comporta una valutazione previsionale del livello di pressione sonora di calpestio del tutto inadeguata, fino al punto da indurre i produttori di materiali resilienti (adottati co-me elementi disaccoppianti nei pavimenti galleggianti) o molti consulenti in acustica, a considerare superflue le prove di laboratorio (ad esempio ISO 140-8 o ISO 9052-1), in quanto non significative per una corretta previsione delle prestazioni in opera. L’obiettivo del presente lavoro è cercare di colmare questa grave lacuna sia normativa che tecnico-scientifica, fornendo un utile e semplice strumento di controllo delle prestazioni acustiche delle tipologie di chiusure orizzontali maggiormente diffuse nell’edilizia nazionale.
Il comportamento acustico dei solai laterocementizi
DI BELLA, ANTONINO;LUISON, LEONARDO;PONTAROLLO, CHIARA MARTINA
2010
Abstract
Numerosi recenti lavori sperimentali, presentati indipendentemente da parte di vari ricercatori, hanno dimostrato che il livello di pressione sonora di calpestio, rilevato al grezzo su solai laterocementizi privi di strato superiore di finitura, presenta un andamento in frequenza molto differente rispetto alle strutture orizzontali omogenee su cui viene basata la teoria dei classici modelli previsionali per la stima dell’isolamento al rumore di calpestio riportati nella norma EN 12354-2. Fino ad oggi i solai in laterizio e cemento sono stati considerati come elementi monolitici omogenei. Questa definizione comporta una valutazione previsionale del livello di pressione sonora di calpestio del tutto inadeguata, fino al punto da indurre i produttori di materiali resilienti (adottati co-me elementi disaccoppianti nei pavimenti galleggianti) o molti consulenti in acustica, a considerare superflue le prove di laboratorio (ad esempio ISO 140-8 o ISO 9052-1), in quanto non significative per una corretta previsione delle prestazioni in opera. L’obiettivo del presente lavoro è cercare di colmare questa grave lacuna sia normativa che tecnico-scientifica, fornendo un utile e semplice strumento di controllo delle prestazioni acustiche delle tipologie di chiusure orizzontali maggiormente diffuse nell’edilizia nazionale.Pubblicazioni consigliate
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