Il benchmarking si configura come un confronto strutturato, basato sulla continua ricerca e applicazione di metodologie più evolute, finalizzate al conseguimento di risultati competitivi superiori (Watson, 1993). È riconosciuto come un approccio particolarmente rilevante nella gestione della qualità, sia come strumento capace di favorire il miglioramento delle pratiche manageriali, sia come tecnica di management in grado di contribuire alla definizione del posizionamento strategico di un’organizzazione. Il termine benchmark (o parametro di confronto), originariamente usato in agrimensura per indicare un segno di riferimento per confrontare dislivelli o direzioni, a partire dagli anni Ottanta venne adottato nel mondo industriale per indicare prestazioni e pratiche manageriali ritenute eccellenti e con le quali le aziende possono confrontarsi per individuare possibili azioni di miglioramento. Il benchmarking viene quindi identificato come l’insieme delle attività di osservazione e confronto tra benchmark e pratiche e/o prestazioni correnti, realizzate dalle organizzazioni per promuovere il miglioramento. È importante sottolineare che non si tratta di una comparazione volta a imitare le strategie o le prassi delle aziende leader di mercato, ma di una ricerca finalizzata a individuare gli elementi caratterizzanti il successo di alcune organizzazioni eccellenti, per valutare la possibilità di tradurli in miglioramenti strategici e/o operativi in altre aziende, anche appartenenti a diversi settori. Un progetto di benchmarking efficace e completo si sviluppa seguendo un processo strutturato che consente la continua ricerca, analisi e adozione di pratiche eccellenti, un concetto che viene spesso sintetizzato con il termine giapponese dantotsu (che letteralmente significa la ricerca del “meglio del meglio”).
Il benchmarking
GARENGO, PATRIZIA
2010
Abstract
Il benchmarking si configura come un confronto strutturato, basato sulla continua ricerca e applicazione di metodologie più evolute, finalizzate al conseguimento di risultati competitivi superiori (Watson, 1993). È riconosciuto come un approccio particolarmente rilevante nella gestione della qualità, sia come strumento capace di favorire il miglioramento delle pratiche manageriali, sia come tecnica di management in grado di contribuire alla definizione del posizionamento strategico di un’organizzazione. Il termine benchmark (o parametro di confronto), originariamente usato in agrimensura per indicare un segno di riferimento per confrontare dislivelli o direzioni, a partire dagli anni Ottanta venne adottato nel mondo industriale per indicare prestazioni e pratiche manageriali ritenute eccellenti e con le quali le aziende possono confrontarsi per individuare possibili azioni di miglioramento. Il benchmarking viene quindi identificato come l’insieme delle attività di osservazione e confronto tra benchmark e pratiche e/o prestazioni correnti, realizzate dalle organizzazioni per promuovere il miglioramento. È importante sottolineare che non si tratta di una comparazione volta a imitare le strategie o le prassi delle aziende leader di mercato, ma di una ricerca finalizzata a individuare gli elementi caratterizzanti il successo di alcune organizzazioni eccellenti, per valutare la possibilità di tradurli in miglioramenti strategici e/o operativi in altre aziende, anche appartenenti a diversi settori. Un progetto di benchmarking efficace e completo si sviluppa seguendo un processo strutturato che consente la continua ricerca, analisi e adozione di pratiche eccellenti, un concetto che viene spesso sintetizzato con il termine giapponese dantotsu (che letteralmente significa la ricerca del “meglio del meglio”).Pubblicazioni consigliate
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