Stress e coping sono due aspetti strettamente legati tra loro che entrano in gioco quando le richieste dell’ambiente superano le capacità adattive di un individuo provocando dei cambiamenti fisiologici e psicologici (stress) che richiedono la messa in atto di specifiche strategie, psicologiche e comportamentali, per farvi fronte (coping) (Lazarus, Folkman, 1984). Questi costrutti sono particolarmente importanti nel momento in cui il bambino si trova a dover affrontare una situazione di cambiamento potenzialmente traumatica, come quella legata al contesto medico-pediatrico. Lo stress può essere studiato secondo tre diverse prospettive: la prospettiva ambientale, che si focalizza solo sull’esperienza oggettiva dello stress (scale di eventi di vita o dei piccoli stress quotidiani); la prospettiva psicologica, che unisce l’evento stressante alla percezione dell’impatto di questo (osservazione diretta dei comportamenti di attivazione del bambino e scale self-report di valutazione degli stati emotivi negativi); infine, la prospettiva biologica, che si focalizza sull’attivazione delle riposte fisiologiche (misurazione del cortisolo salivare e del tono vagale). Le strategie di coping al dolore sono quelle risposte comportamentali e cognitive che vengono messe in atto dagli individui per far fronte a episodi che causano dolore. La ricerca in questo campo non è caratterizzata da un’omogeneità di teorizzazioni e quindi esistono diversi strumenti per l'assessment delle strategie di coping anche in campo pediatrico. Si possono però anche individuare delle similitudini nei differenti metodi disponibili per la misurazione del coping: sono tutti inventari self-report da somministrare al bambino o al suo genitore e quello che cambia è il tipo e il numero di strategie. Il capitolo di conclude sottolineando l’importanza della valutazione degli interconnessi costrutti di stress e coping in ambito pediatrico, dato che l’efficacia di specifiche strategie di coping influenza il successivo adattamento del bambino a situazioni stressanti come quella del dolore fisico e dell’ospedalizzazione. La comprensione della relazione dinamica tra stress, coping e le variabili psico-sociali può guidare i clinici nello sviluppo di interventi efficaci e funzionali.
La valutazione dello stress e delle strategie di coping
SCRIMIN, SARA;BONICHINI, SABRINA
2010
Abstract
Stress e coping sono due aspetti strettamente legati tra loro che entrano in gioco quando le richieste dell’ambiente superano le capacità adattive di un individuo provocando dei cambiamenti fisiologici e psicologici (stress) che richiedono la messa in atto di specifiche strategie, psicologiche e comportamentali, per farvi fronte (coping) (Lazarus, Folkman, 1984). Questi costrutti sono particolarmente importanti nel momento in cui il bambino si trova a dover affrontare una situazione di cambiamento potenzialmente traumatica, come quella legata al contesto medico-pediatrico. Lo stress può essere studiato secondo tre diverse prospettive: la prospettiva ambientale, che si focalizza solo sull’esperienza oggettiva dello stress (scale di eventi di vita o dei piccoli stress quotidiani); la prospettiva psicologica, che unisce l’evento stressante alla percezione dell’impatto di questo (osservazione diretta dei comportamenti di attivazione del bambino e scale self-report di valutazione degli stati emotivi negativi); infine, la prospettiva biologica, che si focalizza sull’attivazione delle riposte fisiologiche (misurazione del cortisolo salivare e del tono vagale). Le strategie di coping al dolore sono quelle risposte comportamentali e cognitive che vengono messe in atto dagli individui per far fronte a episodi che causano dolore. La ricerca in questo campo non è caratterizzata da un’omogeneità di teorizzazioni e quindi esistono diversi strumenti per l'assessment delle strategie di coping anche in campo pediatrico. Si possono però anche individuare delle similitudini nei differenti metodi disponibili per la misurazione del coping: sono tutti inventari self-report da somministrare al bambino o al suo genitore e quello che cambia è il tipo e il numero di strategie. Il capitolo di conclude sottolineando l’importanza della valutazione degli interconnessi costrutti di stress e coping in ambito pediatrico, dato che l’efficacia di specifiche strategie di coping influenza il successivo adattamento del bambino a situazioni stressanti come quella del dolore fisico e dell’ospedalizzazione. La comprensione della relazione dinamica tra stress, coping e le variabili psico-sociali può guidare i clinici nello sviluppo di interventi efficaci e funzionali.Pubblicazioni consigliate
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