Le tecniche di manipolazione e conservazione del cadavere, finalizzate ad arrestare il naturale processo di decomposizione, sono note e praticate fin dall'antichità, in stretta relazione con le diverse concezioni religiose della morte. L'esposizione del corpo di Padre Pio, che richiama un flusso enorme di pellegrini a San Giovanni Rotondo, appartiene alla tradizione cattolica del culto dei santi, in cui la reliquia corporea assume un valore centrale nella mediazione tra umano e divino. Il corpo del santo è il segno terreno della continuità della vita dopo la morte, il prodigioso testimone di una morte solo apparente, che si rivela e si conferma nell'eccezionale stato di conservazione del corpo stesso. La ricognizione del cadavere alla ricerca delle prove materiali della santità è stata per secoli prassi consolidata da parte delle autorità ecclesiastiche. Promessa di resurrezione della carne resa possibile dall'incarnazione, morte e resurrezione di Cristo, l'esposizione del corpo incorrotto è il momento più spettacolare della rappresentazione della santità. Le autorità preposte alla “conservazione dei santi” hanno scelto di ricoprire il volto di Padre Pio con una maschera che ne riproduce alla perfezione i tratti somatici, grazie alle più avanzate tecnologie di lavorazione del silicone, polimero del silicio affine per le proprietà fisico-chimiche al carbonio, elemento costitutivo della materia organica, e largamente usato nella chirurgia ricostruttiva ed estetica. L'effetto realistico della maschera dissimula la realtà della morte e affida l'efficacia simbolica dell'incorruttibilità della carne – uno dei segni tradizionali della santità - a un artificio tecnologico. L'applicazione di una protesi artificiale partecipa a tutti gli effetti alla rivelazione della santità, occultando i segni che l'irreversibilità del tempo imprime sui corpi; allo stesso modo in cui la chirurgia estetica offre la possibilità di nascondere i segni premonitori della vecchiaia e della morte dietro una maschera di eterna bellezza. A partire da tali considerazioni, il contributo propone alcune riflessioni sulla trasformazione delle pratiche simboliche della morte nell'universo tecnologico contemporaneo.

Tecnologie della carne incorruttibile: maschera di santità e maschera di bellezza

MILICIA, MARIA TERESA
2010

Abstract

Le tecniche di manipolazione e conservazione del cadavere, finalizzate ad arrestare il naturale processo di decomposizione, sono note e praticate fin dall'antichità, in stretta relazione con le diverse concezioni religiose della morte. L'esposizione del corpo di Padre Pio, che richiama un flusso enorme di pellegrini a San Giovanni Rotondo, appartiene alla tradizione cattolica del culto dei santi, in cui la reliquia corporea assume un valore centrale nella mediazione tra umano e divino. Il corpo del santo è il segno terreno della continuità della vita dopo la morte, il prodigioso testimone di una morte solo apparente, che si rivela e si conferma nell'eccezionale stato di conservazione del corpo stesso. La ricognizione del cadavere alla ricerca delle prove materiali della santità è stata per secoli prassi consolidata da parte delle autorità ecclesiastiche. Promessa di resurrezione della carne resa possibile dall'incarnazione, morte e resurrezione di Cristo, l'esposizione del corpo incorrotto è il momento più spettacolare della rappresentazione della santità. Le autorità preposte alla “conservazione dei santi” hanno scelto di ricoprire il volto di Padre Pio con una maschera che ne riproduce alla perfezione i tratti somatici, grazie alle più avanzate tecnologie di lavorazione del silicone, polimero del silicio affine per le proprietà fisico-chimiche al carbonio, elemento costitutivo della materia organica, e largamente usato nella chirurgia ricostruttiva ed estetica. L'effetto realistico della maschera dissimula la realtà della morte e affida l'efficacia simbolica dell'incorruttibilità della carne – uno dei segni tradizionali della santità - a un artificio tecnologico. L'applicazione di una protesi artificiale partecipa a tutti gli effetti alla rivelazione della santità, occultando i segni che l'irreversibilità del tempo imprime sui corpi; allo stesso modo in cui la chirurgia estetica offre la possibilità di nascondere i segni premonitori della vecchiaia e della morte dietro una maschera di eterna bellezza. A partire da tali considerazioni, il contributo propone alcune riflessioni sulla trasformazione delle pratiche simboliche della morte nell'universo tecnologico contemporaneo.
2010
RelativaMente.Nuovi territori scientifici e prospettive antropologiche
9788860816672
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