L'A. chiosa l'art. 115 c.p.c., che contiene la regola sullla disponibilità delle prove e il principio dell'onere di contestazione dei fatti. Il contributo analizza, con ampli riferimenti dottrinali e giurisprudenziali, i seguenti profili: I. Il principio dispositivo “in senso processuale” – II. Il diritto alla prova – III. La recezione (nell’impropria sede dell’art. 115, c. 1, c.p.c.) della regola secondo cui i fatti non contestati devono essere posti a fondamento della decisione – IV. La pregressa evoluzione del principio di non contestazione nell’ordinamento italiano: a) l’irrilevanza degli atteggiamenti di inerzia difensiva nel c.p.c. del 1940 – V. (segue) b) i sommovimenti originati dalle riforme del 1973 e del 1990: le prime teorizzazioni sull’esistenza di un generale onere di contestazione nel processo civile e le resistenze della giurisprudenza – VI. (segue) c) la decisiva svolta operata dalle Sezioni Unite nel 2002 – VII. (segue) La valenza di ficta confessio dell’inerzia difensiva e della contumacia nella fugace esistenza del rito societario – VIII. Ricadute della nuova formulazione dell’art. 115, c. 1 – IX. Divieto di scienza privata del giudice – X. Art. 97 disp. att. – XI. Profili inquisitori del processo – XII. I fatti notori: a) concetto generale – XIII. (segue) b) ulteriori puntualizzazioni – XIV. (segue) c) casistica giurisprudenziale – XV. (segue) d) disciplina dell'allegazione – XVI. (segue) e) posizione del giudice – XVII. (segue) f) contestazioni e rimedi – XVIII. Le massime di esperienza.
Commento all'art. 115 c.p.c. - Disponibilità delle prove
ZUFFI, BEATRICE
2010
Abstract
L'A. chiosa l'art. 115 c.p.c., che contiene la regola sullla disponibilità delle prove e il principio dell'onere di contestazione dei fatti. Il contributo analizza, con ampli riferimenti dottrinali e giurisprudenziali, i seguenti profili: I. Il principio dispositivo “in senso processuale” – II. Il diritto alla prova – III. La recezione (nell’impropria sede dell’art. 115, c. 1, c.p.c.) della regola secondo cui i fatti non contestati devono essere posti a fondamento della decisione – IV. La pregressa evoluzione del principio di non contestazione nell’ordinamento italiano: a) l’irrilevanza degli atteggiamenti di inerzia difensiva nel c.p.c. del 1940 – V. (segue) b) i sommovimenti originati dalle riforme del 1973 e del 1990: le prime teorizzazioni sull’esistenza di un generale onere di contestazione nel processo civile e le resistenze della giurisprudenza – VI. (segue) c) la decisiva svolta operata dalle Sezioni Unite nel 2002 – VII. (segue) La valenza di ficta confessio dell’inerzia difensiva e della contumacia nella fugace esistenza del rito societario – VIII. Ricadute della nuova formulazione dell’art. 115, c. 1 – IX. Divieto di scienza privata del giudice – X. Art. 97 disp. att. – XI. Profili inquisitori del processo – XII. I fatti notori: a) concetto generale – XIII. (segue) b) ulteriori puntualizzazioni – XIV. (segue) c) casistica giurisprudenziale – XV. (segue) d) disciplina dell'allegazione – XVI. (segue) e) posizione del giudice – XVII. (segue) f) contestazioni e rimedi – XVIII. Le massime di esperienza.Pubblicazioni consigliate
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