Nell’ambito delle diverse tipologie di variazione sociolinguistica, la variazione diamesica è quella che forse più di altre è stata in anni recenti soggetta a considerevoli sollecitazioni provenienti dalla nascita e dall’enorme diffusione di nuovi mezzi di comunicazione. Così, accanto alle tradizionali sottotipologie variazionali dello scritto, del parlato e del trasmesso, si è negli ultimi anni sviluppato un particolare tipo di linguaggio proprio di sms, posta elettronica, chat, blog, ecc. Ormai ampiamente descritta, talvolta come uno “scritto parlato” o un “parlato scritto” per la natura ibrida e ambigua che la caratterizza, proponiamo di definire questa più recente sottotipologia di variazione diamesica come inviato e di considerarne le caratteristiche peculiari non solo come una commistione di altre tipologie, ma come un nuovo e originale stile espressivo autonomo e sui generis. Nel caso dell’inviato italiano si possono individuare, come per altro nel caso di molte altre lingue, forti influssi dall’inglese, che anche in questo specifico contesto diventa spesso un punto di riferimento linguistico, soprattutto, anche se non esclusivamente per le giovani generazioni. Inevitabilmente un’innovazione di tale portata non poteva non avere grosse conseguenze anche dal punto di vista sociolinguistico. Proprio in conseguenza di tale forte impatto sociale, l’inviato si può prestare ad interessanti applicazioni glottodidattiche, coerenti con i concetti di utilità e usabilità sociolinguistica che dovrebbe caratterizzare i modelli linguistici proposti in classe.

L'Inviato: proposta di denominazione per una tipologia di variazione diamesica e sue applicazioni glottodidattiche

SANTIPOLO, MATTEO
2009

Abstract

Nell’ambito delle diverse tipologie di variazione sociolinguistica, la variazione diamesica è quella che forse più di altre è stata in anni recenti soggetta a considerevoli sollecitazioni provenienti dalla nascita e dall’enorme diffusione di nuovi mezzi di comunicazione. Così, accanto alle tradizionali sottotipologie variazionali dello scritto, del parlato e del trasmesso, si è negli ultimi anni sviluppato un particolare tipo di linguaggio proprio di sms, posta elettronica, chat, blog, ecc. Ormai ampiamente descritta, talvolta come uno “scritto parlato” o un “parlato scritto” per la natura ibrida e ambigua che la caratterizza, proponiamo di definire questa più recente sottotipologia di variazione diamesica come inviato e di considerarne le caratteristiche peculiari non solo come una commistione di altre tipologie, ma come un nuovo e originale stile espressivo autonomo e sui generis. Nel caso dell’inviato italiano si possono individuare, come per altro nel caso di molte altre lingue, forti influssi dall’inglese, che anche in questo specifico contesto diventa spesso un punto di riferimento linguistico, soprattutto, anche se non esclusivamente per le giovani generazioni. Inevitabilmente un’innovazione di tale portata non poteva non avere grosse conseguenze anche dal punto di vista sociolinguistico. Proprio in conseguenza di tale forte impatto sociale, l’inviato si può prestare ad interessanti applicazioni glottodidattiche, coerenti con i concetti di utilità e usabilità sociolinguistica che dovrebbe caratterizzare i modelli linguistici proposti in classe.
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