La ricerca terminologica che si richiede al discente è uno studio monolingue che verte sull'attestazione di termini in un ambito ben circoscritto. Con l'elaborazione del dossier lo studente impara a valutare tangibilmente le risorse documentarie disponibili e a catalogarle ai fini del proprio corpus. Il dossier è quindi sia un momento rinnovato di formazione, sia uno spazio di valutazione delle competenze acquisite nel corso dell'anno accademico. Il discente iniziato alla terminologia attraverso la formazione di corpora specialistici con obiettivi pedagogici diventa consapevole che la cooccorrenza di una parola con un'altra non basta a stabilire un rapporto privilegiato tra le due; la presa in considerazione di un cotesto ampio diventa pertanto necessaria per poter individuare ciò che è pertinente, regolare e significativo. Il discente è però un "corpista" cui è nota l'inutilità di un'osservazione sommaria dell'immediato cotesto di una parola se non si ricorre a studi quantitativi. I due percorsi semasiologico, dal segno al significato, e onomasiologico, dal concetto fornito da una definizione e delimitato nel corso della ricerca fino al termine vero e proprio, non appaiono nella realtà della prassi terminografica completamente distinti. Anzi, come nota Kocourek (1991), la ricerca e l'osservazione dei termini nei testi combinano l'approccio semasiologico e l'approccio onomasiologico. Risultato: "décodage" e "encodage" in maniera alternata, affinché lo studente valuti la stabilità della forma e del senso, analizzando anche le circostanze dell'uso dei termini.
Selezione testuale e reperimento terminologico
SOLIMAN, LUCIANA TIZIANA
2009
Abstract
La ricerca terminologica che si richiede al discente è uno studio monolingue che verte sull'attestazione di termini in un ambito ben circoscritto. Con l'elaborazione del dossier lo studente impara a valutare tangibilmente le risorse documentarie disponibili e a catalogarle ai fini del proprio corpus. Il dossier è quindi sia un momento rinnovato di formazione, sia uno spazio di valutazione delle competenze acquisite nel corso dell'anno accademico. Il discente iniziato alla terminologia attraverso la formazione di corpora specialistici con obiettivi pedagogici diventa consapevole che la cooccorrenza di una parola con un'altra non basta a stabilire un rapporto privilegiato tra le due; la presa in considerazione di un cotesto ampio diventa pertanto necessaria per poter individuare ciò che è pertinente, regolare e significativo. Il discente è però un "corpista" cui è nota l'inutilità di un'osservazione sommaria dell'immediato cotesto di una parola se non si ricorre a studi quantitativi. I due percorsi semasiologico, dal segno al significato, e onomasiologico, dal concetto fornito da una definizione e delimitato nel corso della ricerca fino al termine vero e proprio, non appaiono nella realtà della prassi terminografica completamente distinti. Anzi, come nota Kocourek (1991), la ricerca e l'osservazione dei termini nei testi combinano l'approccio semasiologico e l'approccio onomasiologico. Risultato: "décodage" e "encodage" in maniera alternata, affinché lo studente valuti la stabilità della forma e del senso, analizzando anche le circostanze dell'uso dei termini.Pubblicazioni consigliate
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