Tenendo conto dei limiti nei traguardi raggiungibili in condizioni di ritardo mentale e della necessità di portare l’individuo a raggiungere una sufficiente autonomia di vita, l’attenzione dovrebbe essere posta all’acquisizione di obiettivi funzionali al suo adattamento. Spesso tali obiettivi sono stati raggiunti con risultati efficaci attraverso tecniche di insegnamento basate sulla ripetizione, ma risultano scarsamente generalizzabili in relazione a richieste diverse da quelle a cui il bambino con ritardo è stato abituato (Vianello, Lanfranchi e Cornoldi, 2007). Anche l’educazione matematica può contribuire alla conquista dell’autonomia individuale e sociale. Nel presente lavoro si descrive l’esperienza di intervento nelle abilità matematiche nel caso di un ragazzo con ritardo cognitivo lieve, partita da una riflessione sull’importanza di un lavoro più ampio che tenga conto della globalità della persona, del contesto familiare e ambientale, che sia atto a favorire lo sviluppo delle competenze matematiche utili all’autonomia e all’inserimento lavorativo.

Il potenziamento delle abilità  di calcoloin un ragazzo con ritardo cognitivolieve: esperienza di un percorso versol'autonomia sociale

PEDRON, MARTINA;LUCANGELI, DANIELA
2009

Abstract

Tenendo conto dei limiti nei traguardi raggiungibili in condizioni di ritardo mentale e della necessità di portare l’individuo a raggiungere una sufficiente autonomia di vita, l’attenzione dovrebbe essere posta all’acquisizione di obiettivi funzionali al suo adattamento. Spesso tali obiettivi sono stati raggiunti con risultati efficaci attraverso tecniche di insegnamento basate sulla ripetizione, ma risultano scarsamente generalizzabili in relazione a richieste diverse da quelle a cui il bambino con ritardo è stato abituato (Vianello, Lanfranchi e Cornoldi, 2007). Anche l’educazione matematica può contribuire alla conquista dell’autonomia individuale e sociale. Nel presente lavoro si descrive l’esperienza di intervento nelle abilità matematiche nel caso di un ragazzo con ritardo cognitivo lieve, partita da una riflessione sull’importanza di un lavoro più ampio che tenga conto della globalità della persona, del contesto familiare e ambientale, che sia atto a favorire lo sviluppo delle competenze matematiche utili all’autonomia e all’inserimento lavorativo.
2009
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