Negli ultimi due decenni si è assistito a una progressiva diffusione delle attività di monitoraggio della condizione sociale dei bambini, basate sugli indicatori sociali. Si tratta di studi ed esperienze che sono nate e che si stanno consolidando nei diversi contesti nazionali, sulla spinta soprattutto di quattro fattori: l’emergere della consapevolezza che il bambino è un soggetto competente in relazione con altri in concrete “strutture generazionali”; l’affermarsi del bambino come soggetto di diritto; il riconoscimento dell’infanzia come elemento strutturale permanente della società; la “politicizzazione” dell’infanzia con il conseguente sviluppo di nuovi servizi ed interventi ad essa dedicati. Il contributo passa in rassegna alcune delle esperienze ritenute più significative e pone in evidenza l’esigenza che queste si affianchino alle tradizionali attività di monitoraggio istituzionali. La posta in gioco è la costruzione di nuovi strumenti che possano contribuire ad alimentare la riflessività degli attori che realizzano interventi a favore dei bambini e a sostenere la riflessione dei decisori politici attenti alle esigenze di ripensare il welfare sia in termini di genere che di generazione.
Politiche per l'infanzia e nuove esperienze di monitoraggio dei diritti e del benessere dei bambini
BELOTTI, VALERIO
2009
Abstract
Negli ultimi due decenni si è assistito a una progressiva diffusione delle attività di monitoraggio della condizione sociale dei bambini, basate sugli indicatori sociali. Si tratta di studi ed esperienze che sono nate e che si stanno consolidando nei diversi contesti nazionali, sulla spinta soprattutto di quattro fattori: l’emergere della consapevolezza che il bambino è un soggetto competente in relazione con altri in concrete “strutture generazionali”; l’affermarsi del bambino come soggetto di diritto; il riconoscimento dell’infanzia come elemento strutturale permanente della società; la “politicizzazione” dell’infanzia con il conseguente sviluppo di nuovi servizi ed interventi ad essa dedicati. Il contributo passa in rassegna alcune delle esperienze ritenute più significative e pone in evidenza l’esigenza che queste si affianchino alle tradizionali attività di monitoraggio istituzionali. La posta in gioco è la costruzione di nuovi strumenti che possano contribuire ad alimentare la riflessività degli attori che realizzano interventi a favore dei bambini e a sostenere la riflessione dei decisori politici attenti alle esigenze di ripensare il welfare sia in termini di genere che di generazione.Pubblicazioni consigliate
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